L’annata passata, per Marco Condemi centrocampista classe ’95, è stata da dimenticare. L’ex calciatore della Reggina, si e ritrovato ai margini della rosa, dopo un inizio di stagione in cui sembrava dovesse essere, uno dei giovani su cui puntare. Attualmente svincolato, dopo la mancata iscrizione della squadra calabrese al campionato di Lega Pro, è pronto a ripartire e a mettersi alle spalle, le delusioni dello scorso anno. La nostra redazione, lo ha intervistato in esclusiva.

 

Cosa puoi dirci riguardo il tuo futuro?

Essendo svincolato mi sto guardando attorno. Insieme al mio procuratore, stiamo valutando le offerte ricevute dalla Lega Pro e dalla serie B. Dopo la stagione passata che per me è stata una specie di incubo, voglio trovare una squadra che, abbia fiducia nei miei mezzi e che mi dia la possibilità di esprimere in campo il mio valore.

 

La passata stagione, nonostante i buoni propositi, hai totalizzato pochissime presenza. Cosa è successo?

Sinceramente ancora non so spiegarmi cosa sia successo. Avevo iniziato il ritiro nel migliore dei modi, mister Cozza, mi aveva impiegato in quasi tutte le partite. Dopo l’amichevole contro la Nuova Gioiese, la situazione è cambiata inspiegabilmente. Credevo che si trattasse di un momento passeggero, anche perchè, sia il mister sia il Presidente spesso mi ribadivano che, la Reggina puntava molto sulle mie qualità. Così non è stato. Senza motivo, sono diventato come un fantasma.

 

La situazione sembrava essere cambiata con l’arrivo in panchina di Alberti…

Inizialmente qualcosa era cambiato. Ho disputato 3 partite da titolare, fornendo delle buone prestazione, nonostante non fossi al meglio della condizione. Nel derby al San Filippo con il Messina però, mi sono infortunato e quando sono rientrato, è tornato tutto come prima, nonostante le continue rassicurazioni del mister e del Presidente che mi dicevano di essere importante per la Reggina. Ancora oggi, non riesco a capire il perché di questo atteggiamento ed il fatto di non aver mai saputo, quale fosse il motivo reale, mi ha profondamente ferito.

 

I tuoi compagni di squadra cosa ti dicevano?

I compagni mi sono stati vicini, chi più chi meno, non mi hanno fatto mancare il loro sostegno. Mi dicevano di non mollare e di continuare ad allenarmi come ho sempre fatto. Tra tutti, voglio ringraziare Alessio Viola, che mi è sempre stato vicino e che oltre ad esser stato un compagno di squadra, per me è come un fratello.

 

Pensi di aver commesso qualche sbaglio che abbia portato a questa situazione?

Qualche sbaglio l’ho fatto sia quest’anno sia in passato, ma la società mi ha prima punito e poi perdonato, comportandosi bene, sotto questo punto di vista, nei miei confronti. Non credo che sia dipeso da questo. Ho sempre accettato le decisioni della società, tutte le volte che ho commesso qualche errore. Il mio rammarico è che, i sacrifici di questi ultimi due anni, non sono stati ripagati. Mi sono sempre allenato al massimo e senza mai dire una parola di troppo. Anche se non giocavo, ho dato sempre il 100%, perché la Reggina mi ha cresciuto e mi ha dato tanto. Sono legato alla città e alla maglia. Con una nuova società sarei rimasto in amaranto senza alcun problema.

 

Secondo te si poteva evitare la fine alla Reggina Calcio?

Intervenendo prima si poteva evitare il fallimento. Purtroppo, oltre alla tempistiche sbagliate, c’erano anche troppi debiti da risanare, frutto degli errori commessi in questi ultimi anni.

 

Quale allenatore, avuto in amaranto, vorresti rincontrare in futuro? 

Degli allenatori più recenti, non mi dispiacerebbe ritornare a lavorare con Alberti. Sono legato anche Dino Posillipo e Carlo Ricchetti che ho avuto nelle giovanili e che ritroverei volentieri.

 

Cosa vuoi dire ai tifosi amaranto che non ti hanno mai fatto mancare il loro sostegno?

Voglio ringraziarli per l’affetto che mi hanno sempre dimostrato, sia al Sant’Agata sia sui social network. Mi dispiace non aver potuto ripagare il loro sostegno con le prestazioni sul campo, ma non è dipeso da me. Sono stato 13 anni a Reggio e avrei voluto togliermi qualche soddisfazione con la maglia della città che, mi ha fatto diventare un calciatore. Nonostante non fossi presente con la squadra, il 30 Maggio, rimarrà per me una data storica. La Reggina ed i suoi tifosi saranno sempre nel mio cuore.