Il Lecce nel suo rinnovamento, quest’anno ha deciso di creare in squadra un mix tra gioventù e esperienza, uno dei più interessanti giovani dei giallorossi è Marco Bleve. Talentuoso portiere nato e cresciuto proprio nella città salentina.

Il Tcv l’ha raggiunto e ha chiacchierato con lui sul Lecce e sul futuro del calcio italiano:

 

-Cosa si prova a vestire la maglia della squadra della propria città?

è stata un’emozione grande. Difendere la porta della squadra della propria città è un sogno che si avvera, è una cosa bellissima che ti da una grande emozione.

 

-Nel mese di Ottobre hai firmato il tuo contratto da professionista, che ti legherà al Lecce per i prossimi cinque anni, quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Innanzitutto voglio fare bene in questa stagione, ho diciotto anni e la società mi ha dato questa grande opportunità, quest’anno ho già giocato per tre volte e nel proseguo voglio cercare di ritagliarmi sempre più spazio. Il mio obiettivo per il prossimo futuro è diventare il portiere titolare del Lecce.

 

-Quest’anno hai avuto due allenatori, Moriero e Lerda cosa ci puoi dire sul loro rapporto con i giovani?

Mister Moriero, mi conosceva già era molto bravo e non ha avuto la giusta situazione per emergere. Ci teneva molto ai giovani, e con me e altri ragazzi parlava molto, ci dava molti consigli, anche con i giovani della berretti. Mister Lerda è anche molto bravo, forse anche di più, ci da più possibilità e tiene anche lui molto alla nostra crescita. Con Lerda siamo riusciti a trovare la giusta quadratura.

 

-Dopo una difficile partenza, il Lecce ha ripreso il suo cammino, cosa è cambiato con Lerda e cosa non ha funzionato con Moriero, c’erano problemi extra-calcistici?

Assolutamente no, nello spogliatoio non c’era nessun problema, Moriero non è semplicemente riuscito a trovare una giusta quadratura, la squadra era cambiata molto e gli infortuni iniziali non hanno dato una mano. La squadra nuova più molti infortuni, hanno portato a quel brutto inizio di stagione, e a pagare è stato proprio Moriero. Con Lerda invece siamo riusciti a diventare più squadra e a trovare il nostro giusto sistema di gioco.

 

-Cosa ne pensi dell’impiego dei giovani nei campionati italiani?

Io guardo e seguo molto il campionato olandese e quello inglese, i giovani ’94-’95-’96, giocano già in prima serie. Qui in Italia un giovane della stessa età non riesce neanche a giocare in Lega Pro.

 

-Pensi che la riforma della Lega Pro, possa giovare ai giovani e alle società?

No, penso che creerà solo dei problemi, come sta già facendo. Un campionato senza retrocessioni, non era mai esistito, e questo sta provocando dei problemi. Quello che è successo tra Salernitana e Nocerina, in un campionato normale non sarebbe mai successo.

 

-Per concludere, che obiettivi per il tuo Lecce in questa stagione?

Sicuramente i playoff, anche se dopo il brutto inizio ora stiamo risalendo la china. Guardiamo con attenzione anche al primo posto, non siamo molto lontani e possiamo giocarcela con tutti.