di Matteo Pifferi e Francesco Guarnaccia

Dopo dodici stagioni nel settore giovanile del Cagliari, quest’anno, Giuseppe Granara difensore classe ’97 ha iniziato una nuova avventura calcistica a Belluno. La redazione di Football Scouting lo ha intervistato in esclusiva.


Solo due vittorie finora per il Belluno: da cosa è dipeso questo inizio?

Due vittorie stagionali sono poche per quello che abbiamo fatto fin ora. Nell’ultima partita abbiamo preso goal al 93′ per un errore È un momento un po’ così… tra  infortuni, squalifiche e problemi vari non sta andando come deve. Ci serve solo un pizzico di fortuna in più.

Come è stato l’approccio da Cagliari primavera a serie d? Il divario è così netto? 

Sono due campionati completamenti diversi. In serie D si punta più all’individualità che non al lavoro di reparto e di squadra essendovi calciatori che hanno alle spalle diversi campionati professionistici e di conseguenza, hanno le qualità per giocare in maniera individuale. In Primavera si tende a standardizzare, a compattare il reparto. Si cerca di emulare la prima squadra, è un calcio diverso.

Nel corso del derby con il Feltre sei stato vittima di un insulto razziale da parte di un tifoso. Ennesima dimostrazione di inciviltà ma è stata bella la tua risposta su Facebook. Come hai vissuto la vicenda “a caldo”?
In quel momento ero arrabbiato, non perché ho preso l’offesa sul personale ma perché siamo nel 2017, siamo pronti ad andare su Marte e ancora succedono queste cose. Probabilmente quel “personaggio” nella vita di tutti i giorni non lo avrebbe detto “Terrone lavati”, mentre allo stadio si è sentito autorizzato. È stato giusto denunciarlo perché è giusto che queste cose si sappiano. Spero che il giorno dopo leggendo il giornale abbia pensato “Non sono stato così tanto simpatico”. Mi auguro che la prossima volta non lo faccia più.

Da quel momento, però, non hai più giocato: cosa è successo?
Quella partita sono stato espulso per doppia ammonizione. Entrambe le ammonizioni sono state “regalate” la prima in particolare, mentre nella seconda è stato furbo l’attaccante a lasciarsi andare. Questo pero è un ulteriore segno del momento sfortunato che stiamo attraversano. La partita dopo l’ho saltata per squalifica, chi mi ha sostituito ha fatto bene ed è giusto che giochi. Io continuo ad allenarmi per farmi trovare pronto quando sarò chiamato in causa.

Oltre al calcio, tu sei iscritto anche all’università: riesci a collimare le due cose?
L’università lo scorso anno è andata benissimo, avevo la facoltà a cinque minuti da  casa. Al mattino uscivo alle 7.30 andavo in facoltà, pomeriggio allenamento e tornavo a casa la sera. Nonostante tutto sono riuscito ad avere anche una buon media voti, 27-28. Anche dal punto di vista calcistico lo scorso anno è stato positivo. Sono stato il capitano del Cagliari, abbiamo raggiunto i play-off, meglio di così non poteva andare. Dal punto di vista accademico quest’anno è più complicato ma sto puntando a rimanere in regola con gli esami. Scolasticamente sono un anno avanti, quindi, posso permettermi di rallentare.

Hai altri hobby oltre al pallone (ed ai libri)?
Sono sempre stato un ragazzo che si è interessato a quello che succede nel mondo, quindi non ho problemi a discutere di politica o attualità. Mi fa piacere avere una conoscenza di quello che succede nel mondo Sono abbastanza poliedrico, mi interesso un po’ a tutto. Tra i miei hobby preferiti c’è la filosofia e soprattutto il nuoto, appena posso vado in piscina, mi rilassa. Credo che dovrebbero farlo tutti sin da piccoli.