di Alberto Lumastro
Uno dei giovani più promettenti del calcio calabrese, bravo tecnicamente e pronto a dare qualsiasi cosa per la maglia che indossa. Mattia Pugliese, è un trequartista classe 2005 cresciuto nel settore giovanile del Crotone e dallo scorso gennaio gioca per il Real Fondo Gesù, dividendosi tra prima squadra e Juniores.
La nostra intervista a Mattia Pugliese
Come e quando è nata la tua passione per il calcio?
Grazie alla mia famiglia, da piccolo giocavo sempre con mio padre e guardavo le partite di mio fratello con tanta ammirazione e da lì ho deciso che questo sarebbe stato il mio sport preferito.
Qual è l’ emozione più grande che hai provato sul rettangolo di gioco?
Quando ho esordito con il Crotone, mentre mi apprestavo ad entrare ho visto mio padre in tribuna che sorrideva, è stato un qualcosa di veramente bello.
Come sono stati gli anni al Crotone? Andarsene è stata la scelta giusta?
Sono stati importanti: ho imparato tantissime cose, visitato strutture di un certo livello e conosciuto persone indimenticabili. Prima di lasciare i rossoblù ho riflettuto a lungo, ma alla fine penso di aver fatto la scelta giusta.
Dopodiché a gennaio il passaggio al Real Fondo Gesù? Come mai? Che differenze hai notato tra la prima squadra e il settore giovanile?
E’ stata una scelta di cuore e appena arrivato sono stato accolto benissimo. In gialloverde ho avuto modo di esprimere a pieno il mio talento grazie al mister e anche ai miei compagni. La differenza tra la prima squadra e nel settore giovanile e che in quest’ultimo gioco e mi alleno con i miei pari età, mentre nei grandi mi confronto con gente che gioca a calcio da una vita e osservandoli mi rendo conto che posso solo imparare.
Il tuo idolo?
E’ sempre stato Neymar, infatti, sin da piccolo, mi appassionavano i suoi numeri e ancora oggi guardo i suoi video per imitare qualche sua giocata.
Il tuo futuro?
Al momento è incerto, ma in qualsiasi squadra dovessi andare spero di dare un grossissimo contributo.
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