Poco più di un mese fa, per la precisione il 15 dicembre 2018, si è tenuta a Foggia l’ultima sessione di esami del corso per diventare Allenatore UEFA B che ha visto impegnati 38 corsisti durante l’arco di tre giorni, tra prove scritte ed orali. La redazione di FootballScouting, sempre attenta agli aspetti didattici che la figura di un allenatore richiede, al fine di informare aspiranti tecnici ma non solo, ha contattato in esclusiva Vincenzo Mancini, ex giocatore di Carpi e Foggia nonché istruttore CONI-FIGC, osservatore ed ora anche ufficialmente allenatore.

“Ho deciso di intraprendere questa esperienza con l’obiettivo di apprendere sempre più nozioni e per ampliare il mio bagaglio di conoscenze ed idee e confrontarmi con altri colleghi, al fine di rinsaldare o tessere relazioni importanti per il futuro”, ha dichiarato Mancini ai nostri microfoni.

Cosa rende importante il corso? Quali peculiarità ha rispetto agli altri?
Lo considero uno step fondamentale per la mia crescita anche perché è un corso fondamentale per poter allenare. E’ stato un corso molto importante per me, 160 ore di lezione nelle quali ho appreso nozioni fondamentali per ricoprire il ruolo di allenatore, in quanto nel corso abbiamo trattato di Tecnica Calcistica, Metodologia dell’Allenamento, Psicologia, Medicina ed Alimentazione, Carte Federali e Regolamento Calcistico. Sono tutti aspetti fondamentali per far sì che poi un allenatore diventi completo. E’ necessario aggiornarsi sempre, anche su aspetti nutrizionali, psicologici, motivazionali e fisici. A mio avviso, un buon allenatore deve avere una conoscenza totale, salvo poi affidarsi ad alcuni specialisti del settore per impreziosire il proprio lavoro. Il lato tecnico-tattico non è l’unico ad essere importante per un mister. Il corso mi ha fatto capire che non bisogna trascurare niente per poter svolgere al meglio questa professione. Avevo già alcune conoscenze ma grazie al corso UEFA B, un corso dettagliato, preciso e con docenti d’elite, mi sento cresciuto molto e di poter dare tanto in ottica futura.

Quale pensi sia la prima regola per un allenatore o aspirante tale?
L’adattabilità alla miglior situazione possibile. Ogni azione e situazione va analizzata al meglio e vanno previste le possibili conseguenze di ciò che si andrà a fare. Inoltre considero un altro aspetto: è fondamentale aggiornarsi e restare sempre aperto a potenziali nuove idee. E, ripeto, solo se hai una conoscenza di tutte le materie, avrai tutti gli strumenti per prendere le migliori decisioni possibili, in campo ma anche durante la settimana.

Quale sarà il futuro di Vincenzo Mancini?
Ho avuto tanta esperienza finora, da osservatore e dirigente, con i più giovani ma adesso la voglia di allenare anche i ‘grandi’ è forte. Aspetto un progetto accattivante ma non escludo nulla, sia che riguardi i giovani sia che riguardino le prime squadre. L’UEFA B ti permette di avere molte porte aperte visto che potrei anche essere collaboratore tecnico e far parte dello staff di un allenatore importante. Qualcosa sta già bollendo in pentola, ho avuto alcune chiamate e incontri ma valuto ogni aspetto prima di decidere. Sono pronto, carico, fiducioso e volenteroso di lavorare. E’ stato un 2018 duro e impegnativo, spero di avere belle novità per il 2019. Ho lavorato e lavorerò sempre sul campo con umiltà e volontà di aggiornarsi, sono pronto.