In un sistema come il calcio dove vincere non è importante,  ma è semplicemente l’unica cosa che conta, può essere difficile per un allenatore decidere di impostare la maggior parte della rosa su giocatori freschi di settore giovanile, soprattutto in un campionato come la Serie D, in cui l’idea della promozione rappresenta, sin dal primo giorno di preparazione l’obiettivo comune a tutte le squadre.

Vale la pena dunque per un allenatore buttare nella mischia dei ragazzini che ogni notte si sognano di giocare come veri campioni?

Sicuramente per  Marco Brambilla, allenatore del Seregno Calcio, la risposta a questa domanda è affermativa.

Il mister del Seregno infatti,  mercoledì 16 settembre per la terza giornata del gir.B di Serie D, ha avuto a disposizione quattro giocatori classe 1997, nella partita casalinga contro il Pontisola, che ha significato purtroppo la prima sconfitta stagionale.

Di questi, l’esterno di centrocampo  Mattia Iori ha preso parte alla partita dal primo minuto, per poi essere sostituito all’inizio della ripresa dal suo coetaneo Giacomo Testori.

Entrambi aggregati definitivamente quest’anno alla rosa della prima squadra, i due sono stati assoluti protagonisti nella Juniores durante la stagione passata.

In particolare Iori nello scorso anno aveva esordito in Serie D regalando al Seregno la rete del pareggio nello scontro diretto contro Castiglione, prima in classifica.

Due esterni offensivi con caratteristiche simili, già affermatisi a Seregno, ma pronti ad esplodere per fare il grande salto tra i professionisti.

Iori, bravo nell’uno contro uno, da esterno puro tende ad allargarsi molto e può spaziare indifferentemente da  destra a sinistra; non gli manca il senso del goal, infatti cerca sempre di andare sul fondo per concludere  e ha la peculiarità di essere molto altruista, cercando la giocata per la squadra. Caratteristica che per la sua età dimostra una maturità tattica non indifferente.

Testori, a differenza del compagno, attacca di meno cercando di aspettare di più la palla sulla trequarti per poi privilegiare il cambio di gioco; una delle sue doti migliori è il tiro su calcio da fermo.

Al termine della partita contro il Pontisola,  i due baby talenti hanno parlato in esclusiva per FootballScouting.it.

  •    Tutti e due quest’anno siete stati definitivamente aggregati alla prima squadra, com’è stato l’impatto con la serie D?

 ” In primis sicuramente emozionante, la prima squadra è il sogno di ogni ragazzo che gioca nel settore giovanile della propria società . Inizi a far parte di un contesto completamente diverso da quello in cui eri prima, dove non hai più scuse per sbagliare.” (risponde Testori)

” L’impatto e’ stato difficile, principalmente per due motivi: la serie D è davvero particolare, la maggior parte dei giocatori infatti,  oltre a lottare per la propria squadra, vuole mettersi in mostra per arrivare un giorno tra i professionisti, dunque la competizione è ai massimi livelli. Inoltre, l’aspetto più complicato è quello dell’impatto fisico. Siamo tutti e due abbastanza piccoli fisicamente, non è facile giocare contro gente più strutturata e più esperta.” (risponde Iori)

  • Siete due giocatori che giocano nello stesso ruolo e siete dotati di caratteristiche simili, se gioca uno, molto spesso l’altro è in panchina. Come vivete la competizione che si crea tra di voi sia in campo che in spogliatoio?

         “La competizione è alla base di questo gioco. Dopo tutto facciamo parte di una squadra, dunque la competizione non è solo tra di noi, ma si crea in tutto il gruppo. Naturalmente stiamo parlando di un sano agonismo volto a beneficiare sui risultati della squadra.”

  • Mattia, l’anno scorso avevi già avuto modo di esordire e addirittura segnare in Serie D, facendo peraltro la differenza nelle  circostanze in cui eri stato chiamato in causa. Per questo motivo, la tua promozione tra i Senior è assolutamente meritata. Quali sono però i punti tecnici sui quali devi ancora lavorare?

” Oltre a cercare di crescere ogni giorno a livello tecnico e tattico in allenamento, dovrò assolutamente acquisire in modo totale quell’intensità’ che caratterizza questo campionato e soprattutto i calciatori più esperti.”

  • L’anno scorso Juniores a Seregno, ma dove siete nati calcisticamente?

“Proveniamo entrambi dall’Accademia Internazionale Calcio, quelle sono state le stagioni che ci hanno dato la possibilità di arrivare a giocare in  prima squadra. Calcisticamente possiamo dire di stare crescendo assieme, per questo tra di noi fuori dal campo c’è una grande amicizia.”