Società virtuosa che, dopo quattordici stagioni, ritroverà il professionismo, l’Imolese vorrà far fruttare le proprie basi solide e la propria progettualità anche in Serie C. Tra i principali artefici della rinascita di questa compagine c’è sicuramente il direttore sportivo Filippo Ghinassi che, raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni, ha toccato diversi punti riguardanti il club.

Direttore, non possiamo che cominciare commentando l’opportunità di misurarsi con i professionisti, che la vostra società onorerà sicuramente al meglio. Traguardo, questo, raggiunto dopo diverse stagioni di alto livello in Serie D.

“Finalmente è arrivato l’approdo in Serie C, erano anni che lavoravamo per farci trovare pronti al professionismo. Ora non vediamo l’ora di far parlare il campo”.

Tra dilettantismo e professionismo cambierà praticamente tutto, eppure la sensazione, che Lei ci ha appena confermato, è che voi foste in un certo senso pronti al grande passo, data la costante crescita avuta nel recente passato, non solo in termini di risultati sportivi quanto di miglioramenti societari e strutturali a tutto tondo.

“È esattamente così, da due anni ormai la struttura è professionistica a tutti gli effetti anche se lo status del campionato era dilettantistico. Cerchiamo di curare ogni dettaglio dentro e fuori dal campo, nella convinzione che tutto questo porti benefici. La proprietà ha investito nelle infrastrutture ed anche nelle risorse umane. In 6 anni abbiamo scalato tre categorie, un passo per volta i risultati stanno arrivando”.

Nel corso di un’intervista che rilasciò al nostro portale prima dell’inizio della passata stagione, rimarcò la volontà societaria di avviare un nuovo progetto, sia in termini di guida tecnica che di calciatori. Un anno dopo, possiamo dire che il tutto ha funzionato al meglio.

“Siamo molto soddisfatti del nuovo progetto tecnico. Si respira un aria positiva dentro lo spogliatoio, allenatore e staff stanno lavorando egregiamente. Nei ragazzi vedo attenzione e cultura del lavoro, elementi indispensabili nel nostro ambiente”

Chiudiamo con una considerazione sul settore giovanile: quanto sta influendo ed influirà il passaggio tra i professionisti per la costruzione delle vostre squadre?

“Il settore giovanile lavora benissimo oramai da anni, ma non aveva l’opportunità di partecipare ai campionati professionistici, così da misurarsi con contesti diversi. Finalmente, con questa promozione, avremo anche questa possibilità”.