Il centrocampista classe ’93 Giovanni Cristofari, in forza quest’anno al Martina Franca in Lega Pro, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Football Scouting.
A due partite dal giro di boa, qual è il bilancio, personale e di squadra, della prima parte di stagione?
Dopo aver giocato 4 partite ad inizio anno, sono rimasto in panchina per più di un mese. Ho lavorato con pazienza e determinazione e ho chiuso l’anno in fiducia e con 5 presenze dal 1′ nelle ultime 5. A livello di squadra, siamo stati anche sfortunati in un paio di partite, contro Cosenza e Lecce ad esempio, ma restiamo comunque a 5 punti dalla salvezza diretta senza play-out, l’obiettivo è quello. Sappiamo che non sarà facile ma ce la metteremo tutta per raggiungerla.
Dopo l’addio al Palermo, tre esperienze difficili con Prato, Nocerina e Como: cosa non ha funzionato?
Io ci ho messo del mio ma non sono stato gestito in maniera corretta da parte delle varie società: ero ancora immaturo ed avevo un carattere non tranquillo per usare un eufemismo. Resta il fatto che avrei potuto avere più chance e, col senno di poi, avrei evitato certe scelte. A 19/20 anni un ragazzo non è in grado di prendere la decisione migliore senza aiuti, e alcuni procuratori del mio passato non mi hanno dato una mano: a Como, ad esempio, ho trovato poco spazio perché il progetto della società prediligeva giocatori d’esperienza ai giovani. Progetto poi vincente data la scalata in Serie B.
Contratto in scadenza a giugno, hai già avuto offerte? Preferiresti rinnovare con il Martina o sperare nel salto di categoria?
Per ora sto molto bene a Martina Franca ma la dirigenza non mi ha ancora contattato per parlare di rinnovo: nel caso in cui ci fosse l’occasione, sicuramente non la scarterei ma, si sa, il mercato può cambiare le carte in tavola nel giro di poco tempo. Spero intanto di fare un girone di ritorno migliore rispetto a quello d’andata, poi in estate si vedrà. Mentirei se non ti dicessi che sogno la B e poi la Serie A, è un sogno di ogni calciatore sin da bambino ed il mio obiettivo è di raggiungere questi palcoscenici nei prossimi anni.
A proposito di sogni da bambino, quali sono i tuoi modelli/idoli?
Non ho dubbi in tal senso: De Rossi e Aquilani, anche perché sono cresciuto nelle giovanili della Roma, prendendoli entrambi come modelli sia in campo che fuori.
Potendo cambiare il corso degli eventi, c’è un rimpianto o una scelta in particolare che non rifaresti?
Il trasferimento da Roma a Palermo: all’epoca avevo 16 anni e la scelta fu “spinta” dal mio procuratore, nonostante ci fossero altre offerte da squadre come Inter e Fiorentina. Mi sono trovato benissimo a Palermo, per carità, ma la differenza con il settore giovanile della Roma è evidente. I giallorossi avevano prodotto negli anni giocatori come gli stessi De Rossi e Aquilani, giusto per fare due nomi e la dirigenza ha dimostrato che credeva in me. A 16 anni non contano i soldi, bisogna pensare a giocare per continuare il proprio percorso di crescita. Potessi tornare indietro, resterei sicuramente a Roma.
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