Ciro Favetta, centravanti del San Severo (Serie D Girone H) ma prodotto delle giovanili di Crotone e Juve Stabia, ha parlato ai microfoni di FootballScouting in merito alla stagione attuale, al suo passato, e sul futuro al termine della stagione.

Che voto dai alla stagione tua e di squadra? La classifica non è molto bella…

5,5 a me ed al resto dei compagni. Personalmente parlando mi aspettavo più gol ed un rendimento migliore dal punto di vista del gioco. Devo fare molto per crescere ancora e in quest’anno non sono riuscito a dimostrare le mie doti. Anche il resto della squadra non può dirsi soddisfatto del rendimento. La classifica è questa e dovremo lottare negli ultimi due incontri per guadagnarci la salvezza.

A proposito di campionato, ora le sfide con Picerno e Bisceglie potrebbero non bastare.

Sicuramente, noi però lotteremo fino alla fine per la salvezza. Domenica con il Picerno sarà una battaglia: loro in caso di sconfitta sarebbero quasi retrocessi, noi non vogliamo e non dobbiamo rilassarci proprio ora. La classifica è molto corta: con due vittorie dovremmo essere salvi anche perché ci sono molti scontri diretti nelle zone basse della classifica. Vedremo. Testa a domenica però.

Parlando di te, ormai sono 4/5 stagioni di gavetta. Qual è il tuo bilancio finora?

Sicuramente potevo fare molto di più. A Crotone mi sono trovato benissimo, 4 anni meravigliosi culminate con la Primavera anche grazie a mister Tortora, ex attaccante, il quale mi ha sempre dato tanti consigli. Anche con la Juve Stabia mi sono trovato benissimo grazie a Mister Turi. Ho fatto 12 gol in Primavera e, nella stessa stagione, anche l’esordio in Serie B. Un’emozione unica. Poi sono iniziate le difficoltà: con la Casertana, il primo approccio non è stato facile. Era la prima realtà veramente professionistica ed un gruppo affiatato. Ho fatto molta fatica anche con la Frattese l’anno seguente. Infatti dopo pochi mesi ho accettato l’offerta del San Severo, qui mi trovo bene ma devo ripagare la fiducia dell’ambiente.

Per il futuro hai già deciso? C’è stata qualche offerta?

Per il momento nessuna offerta. Voglio concentrarmi su questo rush finale di stagione e poi trarrò le valutazioni giuste con il mio agente. Cercheremo la miglior soluzione per il mio percorso di crescita. Non do per scontato l’addio al San Severo però nel calcio non si sa mai nulla finché non ci sono le ufficialità di rito. 

Chi è il tuo modello?

Di calciatori ancora in attività dico Higuain. Tra quelli ritirati, da buon napoletano, non posso non citare Maradona. Una gioia per gli occhi ogni volta che toccava palla. 

Prima di concludere, perché in Italia si fatica a lanciare i giovani?

Manca a mio avviso un’organizzazione che invece c’è in altri paesi come Germania e Inghilterra: anche una legislazione che favorisca ed aiuti la crescita dei settori giovanili. Molte società puntano molto su giocatori non italiani ma che hanno una fisicità maggiore: a 14/15 anni la differenza è netta mentre con il passare dell’età viene ridotta. La riforma delle squadre B secondo me è la soluzione ideale: in questo modo i giovani restano nel giro della prima squadra, odorando l’ambiente del professionismo fino a 24/25 anni evitando così che il talento venga sprecato o perso in periferia, con tutto il rispetto del caso, dato che anche io combatto in Serie D.