Ai microfoni di Football Scouting, Cosimo Cuter ha parlato del suo passato e dei suoi sogni.

Cosimo, sei un giocatore franco-italiano. Come mai questa doppia nazionalità?

“Si, sono franco-italiano perché mia mamma è calabrese e mio padre è francese con origini bergamasche e polacche”

Attualmente in che squadra giochi?

“Gioco nell’Apm di Metz, la seconda società più grande della città. L’Apm é nota per il lavoro che svolge con il suo settore giovanile. Ci sono tanti ex professionisti nello staff tecnico. Inoltre, viene spesso eletta miglior società formatrice della regione Lorraine, davanti al FC Metz e l’AS Nancy Lorraine”

Quando hai iniziato a dare i primi calci ad un pallone?

“A 4 anni ho iniziato a giocare a calcio ma anche a judo. A 12 sono diventato campione della Lorraine di judo, poi il mio allenatore morì in un incidente stradale e da quel momento non ho voluto continuare anche se si prospettava un futuro roseo in questo sport. Non volevo più. Ho sempre sognato di lavorare nello sport, sin da quando ero piccolo”

Ti piacerebbe diventare un calciatore professionista?

“Si, sogno di diventarlo ma ho sempre saputo che sarebbe stato molto difficile. Quando però le statistiche francesi ti mostrano che solo il 3% dei giocatori provenienti da un centro di formazione professionista diventano effettivamente professionisti, bisogna restare umili e realisti”

Allora cosa ti spinge a diventarlo e quali sono le tue motivazioni?

“Innanzitutto devo onorare la memoria del mio allenatore di judo e di mio nonno, quest’ultimo è volato in cielo nella mia prima stagione nell’under 13. Poi, devo dimostrare alle società pro che non mi hanno preso che hanno fatto un grosso errore”

Ci parli della tua formazione calcistica?

“Ho giocato sempre con ragazzi più grandi di me. Le prime annate sono state sempre difficili ma poi il secondo anno finivo la stagione come miglior marcatore del club in cui giocavo. Ho lasciato l’USB Longwy per l’Entente Rehon Villers Morfontaine (ERVM), club locale conosciuto per le qualità e risultati avuti con le squadre giovanili.

Con l’under 13, in R1, livello regionale più alto, il primo anno è stato il più difficile della mia vita. Ero in concorrenza con attaccante di 11-12 anni alto 180 cm. Io avevo 40 cm di meno e ho impiegato molto tempo a giocare ma alla fine ho segnato più di 20 gol. Al secondo anno vinciamo il campionato e termino l’annata con 40 reti.

Con l’under 15, in R2, il primo anno è stato complicato perchè c’erano dei buoni giocatori. Sono diventato titolare facendo la differenza per le mie realizzazioni sotto porta. E’ proprio in quell’anno ho compreso che dovevo giocare in maniera semplice. L’anno successivo vinciamo il campionato, arriviamo alle semifinali della Coppa Grand-Est e riusciamo a conquistare anche il campionato della Lorraine di futsal. Ho realizzato circa 35 reti in campionato e una quindicina in coppa siglando anche un poker agli ottavi a Villerupt. Dopo la partita sono stato contattato dal Guingamp per un test ma i miei genitori hanno rifiutato per paura.

Poi passo all’under 17. Al primo anno avevo 14 anni e sono stato preso per studiare sport al liceo Robert Schuman di Metz. Grazie a Pascal Raspollini, vecchio gioctore del Metz che mi aveva visto in semifinale di coppa Grand Est un mese prima, firmo con l’Apm di Metz. Termino la stagione come migliore marcatore e con 17 gol all’attivo. Nella Coppa Grand Est veniamo eliminati ai quarti di finali dopo i calci di rigore. Al secondo anno siamo in testa sin dalla prima giornata; battiamo l’accreditato Nancy per ben due volte. Perdiamo una sola partita in stagione, quella in semifinale di coppa contro il Metz. Sblocco la gara nei primi 15’ ma il Metz riesce a ribaltare la gara negli ultimi 10’ beneficiando di un rigore molto discusso. Termino l’annata con 40 gol segnati.

Volevo restare in R1 e l’anno dopo firmo per una squadra di Pagny-Sur-Moselle. Finiamo l’annata al 4° posto in una stagione particolare causa Coronavirus. Miglior marcatore della squadra e terzo del campionato finendo dietro ad un attaccante del Nancy e ad uno del Reims. Però, riusciamo a effettuare il percorso più lungo della storia del club nella coppa Gambardella, uscendo ai 32imi di finale contro Molsheim”

Che tipo di giocatore sei?

“Penso di essere un giocatore completo. Dispongo di una buona tecnica, uso entrambi i piedi per segnare e non sono male di testa. Contribuisco a dare impatto fisico in attacco e sono freddo sotto porta. Mi piace abbassarmi per aiutare la squadra in fase difensiva. Non amo aspettare i palloni; anche se questa è un attitudine a doppio taglio perché devo fare sforzi enormi in caso di contro attacco”

Secondo te perchè nessuna società pro ti ha fatto firmare fino ad oggi ?

“Avevano sicuramente profili equivalenti al mio o leggermente superiori. A tutti i provini, ho ricevuto complimenti ma le società hanno preferito giocatori locali dello stesso livello. É frustrante ma fà parte del calcio. Non mi ha mai destabilizzato”

Quante società pro ti hanno seguito fino ad’ora?

“In Francia il Guingamp, Metz, Nancy, Reims, Troyes e Orléans. In Belgio lo Standard di Liège mentre in Lussemburgo il Progrès Niedercorn e il Racing Club Luxembourg. Invece in Italia sono seguito da Virtus Entella, Cavese e Reggina”

Hai un agente ?

“Si, la società M.S. Sport Consulting Solution. Marco Selvaggi mi ha portato ad Orléans, stavo per entrare nel loro centro di formazione ma poi hanno preferito un giocatore parigino a l’ultimo momento. Marco mi ha anche proposto alla Cavese, ho avuto sin da subito un ottimo rapporto con la società. Insieme abbiamo deciso di farmi conseguire il diploma prima di rifare un provino. Marco Selvaggi é riguardevole, conosce il calcio e sà dove piazzare i suoi giocatori in base alle loro qualità e al loro margine di miglioramento. A Febbraio mi ha proposto al Virtus Entella, una società di Serie B. Ho amato questa società immediatamente. É la società che ha formato Zaniolo e che ha fatto esplodere il portoghese/lussemburghese Da Motta. Mi sono innamorato della città e della società ma pure a Chiavari sono in concorrenza con un giocatore locale. Il direttore sportivo Samuel Montali dice che sono in lista ma non mi ha dato altre informazioni. Penso che il Coronavirus abbia complicato le cose per me e per tutti”

Quali sono le tue idee in vista della prossima futuro?

“Sono tornato a l’Apm di Metz, mi alleno con la prima squadra dall’inizio della preparazione. Posso lasciare l’Apm solo per una società professionista. Dunque, se non ho nessuno proposta da un club professionista, inizierò l’università di sport di Nancy e darò il massimo con l’Apm perché il duo Romain Perfetto-Pascal Raspollini é di grande qualità”

Essere stato chiamato alla Reggina da Antonio Tempestilli che ha scoperto Totti che effetto ti ha fatto?

“Sono distante anni luce da Francesco Totti. Penso che il Sig. Tempestilli abbia lasciato la Roma per strutturare al meglio la Reggina, é un vero challenge per lui. Ha bisogno di guerrieri e di valori sicuri. Se sarò convocato alla Reggina per essere questo tipo di giocatore per la Primavera, ne sarei molto onorato e darò sicuramente il massimo”

I tuoi nonni hanno lasciato la Calabria per vivere in Francia e tu vai in Calabria con la speranza di giocare a calcio, a cosa ti fà pensare ?

“É vero, é qualcosa di strano. Sembra il ciclo della vita. Sono orgoglioso di tornare nella terra di origine della mia famiglia e darò il massimo durante il provino. Se non andrà bene ringrazierò la Reggina e gli augurerò di tornare in A velocemente. Non posso nascondervi che mi piacerebbe fare un allenamento con Jeremy Menez e Hachim Mastour”

Dopo il provino alla Reggina andrai direttamente a fare un provino alla Cavese in Serie C?

“Si, il présidente Santoriello crede in me. La Cavese prende notizie su di me da circa un anno. Hanno mantenuto il contatto come nessuno aveva fatto prima. Ho molto rispetto per questo club che é professionista da più di 100 anni e con degli Ultrà eccezionali. Io adoro i blufoncé.”

Se l’Entella, la Cavese o la Reggina ti propongono un contratto, cosa farai?

“Ne parlerei con Marco e la mia famiglia ma credo che sceglierei un club che mi fa giocare subito al livello più alto. Con la riforma dei campionati di Primavera ci saranno 4 gruppi a partire dalla prossima stagione. Sceglierei la sociétà che ha la Primavera più alta. Ho 17 anni, il calcio per me non é una questione di denaro”