Football Scouting ha intervistato Alex Velykykh, osservatore di nazionalità ucraina che lavora per il Livorno Calcio. I temi trattati sono quelli inerenti al Torneo di Viareggio: dai nomi, passando per la parentesi lettone di Riga fino ad arrivare all’Inter, vincitrice del Torneo. Inoltre, l’intervento di Velykykh si chiude con un tema ultimamente molto dibattuto, ovvero l’introduzione delle seconde squadre.

Lei ricopre il ruolo di osservatore al Livorno. Ci spieghi un po’ di che cosa si occupa nel club amaranto.

Si, lavoro come osservatore nel Livorno Calcio. Mi occupo di ragazzi under 19 nelle zone in provincia di Grosseto e Sud. Inoltre, faccio scouting anche a livello internazionale nelle zone di Lituania, Lettonia, Estonia, Bielorussia, Ucraina e Russia. Ho iniziato prima come allenatore di scuola calcio in alcune società giovanili per poi passare in quelle professionistiche. Subito dopo sono diventato osservatore, lavorando prima con il Siena e poi con altre realtà. Qui a Livorno mi sono trovato bene sin da subito, ho instaurato buoni rapporti sia con Claudio Frangioni, responsabile scouting e sia con il responsabile del settore giovanile Alessandro Doga. In questi anni difficili per il Livorno Calcio, sono riusciti comunque a mantenere un buon livello del settore giovanile, il tutto caratterizzato sia dalla vittoria nella scorsa stagione del Campionato Nazionale Berretti e sia perché ci sono molti giovani che fanno gola ai big del calcio italiano.

Il Torneo di Viareggio si é concluso da poco. Che idea si è fatto di questa competizione dedicata alle squadre giovanili?

Il Torneo di Viareggio è molto importante a livello nazionale e a livello internazionale. Purtroppo negli ultimi anni molte realtà professionistiche straniere blasonate non hanno potuto partecipare per vari motivi, dal calendario fino a problemi a livello organizzativo. Però tutte quelle squadre che partecipano, soprattutto quelle italiane, lasciano una buona impressione sugli osservatori che sono alla ricerca di talenti.

Come sempre nell’ultima edizione sono stati molti i ragazzi che si sono messi in mostra, chi sono quelli che l’hanno sorpresa maggiormente che giocano già in Italia?

Tra i ragazzi più seguiti e gettonati ci sono sicuramente i nomi di Sandro Kulenovic che ha messo a segno tante reti e Gabriele Gori, vincitore del premio “Golden Boy”. Inoltre, ci sono stati giocatori che pur arrivando in finale non hanno avuto alcun riconoscimento ma che sicuramente hanno fatto una buona impressione, un esempio è l’esterno sinistro della Fiorentina, Riccardo Sottil che è stato decisivo nelle fasi di qualificazione e nella finale. Però, ci sono stati anche alcuni ragazzi che non sono riusciti ad arrivare fino in fondo ma che si sono comunque messi in evidenza. Tra i tanti vorrei fare il nome di Hamed Junior Traorè dell’Empoli. Un profilo su cui scommetterci davvero per il futuro, è il secondo anno che lo vedo al Viareggio e i progressi che sta facendo questo ragazzo testimoniano la sua grande qualità.

E delle squadre straniere?

Sicuramente il classe 2000 del Deportes Quindio, Cortes, un esterno offensivo o anche seconda punta. Vorrei aprire una breve parentesi anche sul FK RFS. Ho seguito con molta attenzione i ragazzi della squadre lettone del Riga che hanno partecipato per la prima volta a questo torneo. Avendo ragazzi molto giovani, molti fanno parte della nazionale under 19 e hanno potuto solamente giocare nelle prime due gare perché poi sono stati convocati per la fase nazionale Elite. La società ha deciso poi di schierare giovani 2001\ 2002 per le partite rimanenti. Tra questi spiccano due nomi molto interessanti: il primo è Deniss Melniks,  centrocampista centrale che si è sviluppato in un’ottima scuola calcio, dotato di grande fisico e di una buona tecnica. Il secondo è l’attaccante, la prima punta, un nove vero, Glebs Cvetkovs che è un giocatore più formato e più concreto rispetto a Melniks ma entrambi possono fare bene in una società top a livello europeo.

L’ennesima vittoria dell’Inter Primavera; non può che considerarsi come uno dei club più forti e organizzati a livello giovanile in Europa. Che cosa la sorprende di più del lavoro di scouting dei neroazzurri?

Adesso è troppo facile dire che lo sapevo, ma è vero. Quando eravamo nella fase a gironi, parlando con molti colleghi loro mi dicevano le loro favorite ma io ero convinto che fosse l’Inter. E’ una società che sta lavorando molto bene, sono attrezzati e hanno un buon livello in tutte le categorie. I giocatori della Primavera sono tanti, hanno partecipato anche ultimamente nella competizione delle UEFA Youth League, li ho seguiti e vedendo anche quelli che non hanno fatto parte del Viareggio vi posso garantire che sono di buona prospettiva. Il successo dell’Inter non è stato impronosticabile, anzi, è stata una delle favorite sin dall’inizio. C’è sicuramente una forte posizione della società che cura bene il settore giovanile; lo stesso Samaden sta facendo molto bene ma d’altronde è anche un po’ la tradizione di questo club, sia prima con Massimo Moratti e sia adesso con Suning. Inoltre, vorrei aggiungere che il salto di qualità dalle giovanili alla prima squadra è sicuramente molto difficile se si tratta di club che lottano per il campionato o l’accesso in Champions League. E’ per questo che noi operatori del settore diciamo che la creazione delle seconde squadre potrebbe avere senso per la prospettiva di avere questi ragazzi più pronti a fare il salto di qualità nel calcio dei grandi.