In esclusiva ai microfoni di Football Scouting è intervenuto l’esperto di calcio asiatico e Agente Fifa Emanuele Marlia per tracciare un resoconto dell’ultima Asian Cup U23 giocata in Qatar e vinta dal Giappone (leggi qui)

Salve Dott. Marlia, partiamo subito dalla finale, ha vinto la squadra più forte del torneo ? Si aspettava questa affermazione della squadra nipponica, partita alla volta del Qatar tra tante critiche ?

Potenzialmente il Giappone era una delle due squadre candidate alla vittoria del torneo, ma come spesso accade, non sempre riesce a mettere in mostra tutte le sue qualità. Il lavoro di Makoto Teguramori è stato esemplare, convocando gli uomini giusti o quantomeno adatti alle sue idee di gioco.

 

Finale davvero incredibile decisa da uno straordinario Asano. Cosa è mancato alla Corea del Sud per potersi aggiudicare il torneo ?

Sono arrivate in finale le migliori squadre U23 asiatiche e fino all’ultimo il risultato è stato imprevedibile. L’organizzazione tecnico-tattica coreana si è sempre dimostrata di ottimo livello ed anche durante questa partita è stato così. In questo caso particolare, credo che la squadra di   Shin Tae-Yong si sia sentita campionessa troppo presto. Asano ha sfruttato qualche incertezza di troppo del reparto difensivo coreano ed è riuscito a regalare il primo posto ai Giapponesi. Il giovane giocatore del Sanfrecce Hiroshima si è dimostrato fondamentale per la vittoria del torneo.

 

L’Asian Football Confederation’s ha nominato miglior giocatore del torneo il giapponese Shoya Nakajima. Lei è d’accordo con questa scelta ?

Assolutamente d’accordo. Giocatore molto interessante e di qualità. Uno dei tanti che meriterebbe un percorso graduale verso l’ Europa. Spero che durante la prossima stagione di Jleague, mister Jofoku lo metta al centro del suo progetto, assieme agli altri giovani tesserati dal FC Tokyo.

 

Il premio di miglior bomber è stato vinto dall’attaccante della formazione di casa Ahmed Alaa, un nome abbastanza a sorpresa vista la presenza di giocatori più quotati come Minamino e l’uzbeko Igor Sergeev

Minanimo, ancora una volta, ha mancato la sua occasione. Sempre abbastanza individualista nel gioco, in una squadra che puntava su altro. Alaa ha raggiunto tale risultato, grazie al gioco impostato dal Qatar, squadra prettamente offensiva, ma che se vorrà raggiungere importanti risultati in futuro, dovrà lavorare sul reparto difensivo.

 

La grande delusione è l’Uzbekistan accreditata alla vigilia come una formazione in corsa almeno per la qualificazione alle Olimpiadi invece ha raccolto soltanto una vittoria nell’ultima partita della fase a gironi contro lo Yemen. Come si spiega questo flop ?

Prima che iniziasse la competizione era la più quotata a passare il girone assieme alla Corea del Sud. Ma le ottime prestazioni dell’Iraq, hanno mandato a monte gli obiettivi uzbeki. Purtroppo questo è un grande passo indietro per il calcio uzbeko, che a livello giovanile stava facendo vedere ottime cose. Allo stesso tempo, obbliga a porre attenzione sull’Iraq, che silenziosamente ha scalato le postazioni delle migliori squadre asiatiche giovanili.

 

La Cina sta diventando la nuova potenza in chiave calciomercato, riuscendo ad attirare anche dei giocatori abbastanza forti come l’attaccante colombiano Martinez. A livello giovanile però il movimento non riesce a decollare. Dove sbaglia ?

L’attuale situazione calcistica cinese mette in evidenza un conflitto interno tra federazione e club. La federazione, incentivata dal governo, aveva ideato una grandissima operazione di crescita del proprio calcio ( a livello giovanile e non solo), attraverso la scelta di soggetti altamente qualificati e l’apertura di un numero importante di scuole calcio in parti della Cina dove oggi non sono presenti strutture adeguate. Dall’altra parte ci sono i club, che sempre di più stanno usando il mercato come forma di marketing Se questa lotta di potere non terminerà, non ci sarà mai la crescita del prodotto locale.

 

Le due Coree invece ormai da anni continuano il loro percorso di crescita con ottimi risultati. La Corea del Sud è arrivata in finale invece la Corea del Nord si è fermata a quarti di finale contro i padroni di casa del Qatar arrendendosi soltanto ai supplementari. In chiave nazionale maggiore c’è qualche giocatore già pronto ?

Si tratta di due realtà assolutamente diverse. Se la Corea del Sud è una realtà calcistica conosciuta ed in grado di sfornare ogni anno talenti da tenere sotto osservazione, la Corea del Nord è analizzabile solo durante queste competizioni maggiori o tramite le prestazioni di singoli giocatori che giocano all’estero. Della squadra di Yun Jong-Su, mi sono piaciuti molto  Yun Il-gwang e e So Kyong jin, entrambi con esperienze in nazionale maggiore. Invece tra i sud coreani, la lista sarebbe molto più lunga, ma ne citerò solo due: Kwon Chang-Hoon e Moon Chang-Jin.

 

I padroni di casa del Qatar si sono fermati sul più bello, non riuscendosi a qualificare nemmeno alle Olimpiadi, a causa della sconfitta nella finalina contro l’eterno Iraq. Fase offensiva spumeggiante,  fase difensiva da rivedere. Ha sorpreso anche lei il capitano goleador Hassan ?

Ottima fisicità, unita ad una buona qualità nel tocco della palla, sicuramente un giocatore da tenere presente per il futuro. Forse manca di rapidità, ma parliamo di un buon giocatore. Sarei curioso di vederlo contro difese più abituate a marcare giocatori di peso.

 

Ritornando ai campioni del Giappone, chi porterebbe subito in Italia o in Europa ?

Quattro giocatori in Italia: Ueda, Nakajima, Endo ed Asano. Mentre se allarghiamo lo spettro all’Europa, i giocatori che protrebbero avere un futuro di livello sono molti di più. Purtroppo il nostro campionato è molto rigido al riguardo delle caratteristiche per poter eccellere in esso, quindi ho preferito evitare di fare nomi, magari più interesanti, ma non adatti. Tenuto presente che in Italia non viene spesso lasciato il tempo di ambientarti gradualmente.

 

Tra le altre squadre che non abbiamo citato secondo lei chi si è messo più in mostra ?

Assolutamente l’Iran di Al Fakir  e l’Iraq di Shahad. Se la prima è stata sfortunata negli abbinamenti  della fase eliminatoria, l’Iraq è una piacevole realtà che si sta sempre di più mettendo in mostra. Piccola nota a margine per il Vietnam, che avrà  bisogno di altro tempo per diventare competitiva, ma può schierare in campo giocatori che farebbero bene anche in Europa, come Nguyen Tuan Anh e Nguyen Cong Phuong.

 

I portieri non hanno dato una buona impressione in questa competizione, con molti sbagli anche molto banali non pensa ?

Purtroppo il problema portieri è presente nel sistema calcio asiatico e spero che le varie federazioni, negli anni, cerchino di sistemarlo, magari tramite il lavoro di istruttori europei, che migliorino da questo punto di vista le generazioni future di calciatori asiatici.

 

Ultima domanda lei attualmente si trova in Giappone per conoscere meglio il territorio che l’ha spinto a intraprendere la strada dell’agente Fifa. Il prossimo step quale sarà ? Proverà a scovare già da subito qualche talento da far conoscere al calcio europeo ?

Attualmente sono in Giappone per motivi di studio, approfittando della pausa del campionato giapponese. Dopo i primi due mesi cercherò di vedere il numero maggiore di incontri  possibile, sia a livello professionistico che studentesco (anche alcuni incontri di calcio femminile, visto che ad Osaka si disputeranno le qualificazioni a Rio 2016). Tale viaggio mi servirà a comprendere meglio queste realtà e capire come aiutare i calciatori asiatici ad integrarsi in tempi brevi nel nostro campionato. Sotto questo punto di vista, credo che uno degli errori che vengono fatti nel giudicare i calciatori asiatici è utlizzare sempre e solo il nostro metro di giudizio, richiedendo ad un calciatore di ripartire da zero in tempi brevi e se questo non accade, rispedendolo a casa  con la dicitura di “bidone”. Serve trovare il giusto punto di equilibrio e questo è possibile soltanto attraverso l’ottenere un buon livello di conoscenza di entrambe le realtà.

 

La ringraziamo per la sua disponibilità

Un saluto a tutti i lettori di Football Scouting