Christian Kouamé: dalla Costa d’Avorio a Prato, chi ha scoperto il suo talento?

Louis-Gustave Binger è stato uno fra i tanti ufficiali francese impegnati nelle campagne colonialistiche in Africa Occidentale, in particolare, in Costa d’Avorio. Da buon soldato è affamato di successo e decide quindi di autodedicarsi un sobborgo di Abidjan, Bingerville. Ed è lì che il 6 dicembre del 1997 nasce Christian Michael Kouamè Kouakou. Kouamè deve probabilmente la propria scalata calcistica a una coppia formata da un ex calciatore locale e un osservatore italiano con qualche recondita vocazione esotica: sono Ghislain Akassou e Paolo Toccafondi. I due lo notano durante una sorta di amichevole fra settori giovanili locali e giungono alla decisione di offrire all’adolescente Kouamè l’opportunità di tentare la sorte dalle nostre parti, a Prato. La compagine toscana vuole inizialmente comprendere a pieno il potenziale dell’ivoriano. Proprio per questo lo gira in prestito alla Sestese per disputare l’Eccellenza. Nella categoria fa bene e convince i Lanieri ad aggregarlo alla propria squadra Primavera.

Christian Kouamé e le esperienze in prestito con Sassuolo ed Inter

A soli 16 anni il suo fisico longilineo è già definito. Tuttavia la sua velocità straripante è penalizzata da una corporatura troppo esile, tale da non reggere gli scontri fisici. Ma il Sassuolo vede in lui un diamante grezzo da raffinare e vuole concedergli una possibilità. Le 23 presenze ed i 4 gol nel vivaio romagnolo non bastano: torna alla base. Il ritorno a Prato nel 2015 è fondamentale, perché nel turno di Coppa Italia contro la Robur Siena arriva il suo debutto nel professionismo. Mister Petrillo è impressionato dalla corsa di Kouamè e si affida a lui come ala per ben 15 volte. Abbastanza da far strizzare l’occhio dell’Inter di Stefano Vecchi.  A un passo dalla vetta, Kouamè è distante dalle aspettative di Milano e viene scartato malgrado i 3 gol in 19 apparizioni. Il suo futuro però è ancora scritto nel Nord Italia e sull’attaccante africano piomba il Cittadella.

Christian Kouamé: i due anni al Cittadella sono un exploit

In prestito con diritto di riscatto, Kouamè esordisce in Serie B sostituendo Luca Strizzolo nell’incontro col Novara nell’agosto 2016. Appena due mesi dopo sigla il gol vittoria a Latina. Il buono mostrato nella prima stagione è soltanto un antipasto dell’exploit nello scorso campionato, dove viene schierato indifferentemente come seconda punta nel 3-5-2 o esterno alto del 4-3-3. Kouamè si dimostra di gran lunga il miglior prospetto del torneo cadetto, rapido in esecuzione e abile nel rientrare sul piede forte per trafiggere i portieri avversari con tiri potenti anche dalla distanza. Il numero 11 è il trascinatore dei veneti ed in coppia con un altro talento come Luca Vido, porta gli uomini di Venturato sino ai playoff. Il sogno Serie A s’infrange per i suoi contro il Carpi, ma è soltanto questione di tempo perché Ballardini vuole ringiovanire il reparto offensivo del Genoa e convince il patron Preziosi a puntare 2 milioni di euro sul 20enne.

Christian Kouamé: un solo gol al Genoa finora, però…

Dopo quasi 3.000 minuti di gioco disputati in veste granata, finalmente risale sul treno dei grandi e, soprattutto contro l’Empoli, ha dimostrato di non aver timore dei più importanti palcoscenici. L’affiatamento con Piatek nello schema tattico 4-3-1-2 è totale grazie anche al lavoro tecnico di Pandev e Bessa. Per ora l’unica gioia personale rimane il sigillo alla prima su assist di Mimmo Criscito ma il rendimento offerto in queste prime battute può far sognare i tifosi del Grifone.

Fonte immagine principale: Pagina Facebook ufficiale del Genoa