CASTROVILLI FIORENTINA / Per chi l’ha visto crescere, non è una sorpresa: era solo questione di tempo e, prima o poi, Gaetano Castrovilli sarebbe arrivato a sedersi al tavolo dei migliori. La Serie A sta imparando (e imparerà) a conoscere le qualità di un calciatore differente, che porta nuova linfa al nostro movimento calcistico. Come detto poc’anzi, il talento di questo ragazzo è sempre stato di una lucida, e allo stesso tempo disinvolta, configurazione. La sua classe era nota, si intravedeva, chiedeva ed otteneva spazio ai tempi del Bari. L’esordio in Serie B è stato il primo checkpoint, enormemente sentito dal ragazzo (nato e cresciuto nei Galletti), di un percorso in continua ascesa. La Fiorentina, la maturazione con la Cremonese e ora la possibilità di mettersi in mostra nella massima serie. Due dei tre avversari incontrati fino ad ora dalla Viola sono state compagini del livello di Napoli e Juventus, impegni teoricamente non adatti ad un ragazzo inesperto per la categoria. In teoria, appunto: la pratica è un’altra cosa. Il giudice supremo è (e sempre sarà) il campo, che ha dimostrato come Castrovilli possa tranquillamente dire la sua in un contesto così competitivo. Montella gli ha dato libertà di spaziare sulla trequarti e innescare i compagni con la sua pregevole tecnica, con risultati più che incoraggianti. Visione di gioco, tecnica, intelligenza: caratteristiche che ha sempre avuto e che ora metterà a disposizione dei suoi compagni. Il processo di creazione dell’amalgama di gruppo ha raggiunto un buon punto, in particolare nella fase offensiva, dove manca (ad oggi) chi conclude quanto di buono creano proprio i vari Castrovilli, Ribery e Chiesa. Le idee ci sono, la Fiorentina conta sul sostegno di Gaetano, atterrato sul pianeta Serie A senza l’intenzione di lasciarlo: il futuro è roseo, anzi Viola.