Quinta giornata del Campionato Primavera 1. Al Juventus Training Center, Campo Ale e Ricky, la Juventus ospita il fanalino di coda Chievo Verona.

JUVENTUS CHIEVO VERONA PRIMAVERA: PRIMO TEMPO

Turnover per il tecnico dei bianconeri Baldini che, complice la sfida di Youth League contro il Manchester United, lascia in panchina elementi come Fagioli, Portanova e Petrelli. La manovra ne risente, i bianconeri risultano essere poco lucidi e perdono diversi palloni. Il Chievo non si limita a giocare di rimessa, bensì cerca di portare più uomini nella metà campo avversaria, con Musa Juwara che si carica la squadra sulle spalle. Al 14’ è proprio l’ala sinistra gambiana classe 2001 che, con un preciso calcio di punizione, chiama Loria all’intervento che manda il pallone in calcio d’angolo. Un minuto dopo risponde la Juventus con una buona azione personale di Davide Di Francesco, Caprile smanaccia in corner. Sugli sviluppi, arriva il vantaggio della Vecchia Signora: ottimo inserimento di Makoun, il cui colpo di testa non lascia scampo all’estremo difensore avversario. Siamo al 17’. La reazione dei clivensi è affidata a Musa Juwara, che parte da destra per provare (e, spesso, riuscire) a liberare il suo mancino. Al 34’ Di Francesco, tra i più positivi dei suoi, scarica per Anzolin, il cui cross col mancino viene respinto dalla difesa del Chievo: la palla arriva ancora a Makoun, che cerca il gran gol da fuori area, ma la palla sfiora l’incrocio dei pali. Al 38’ punizione per il Chievo dai 30-35 metri, sulla quale Loria respinge proprio sui piedi di Musa Juwara, che con il mancino, da posizione favorevole e ravvicinata, non trova la porta. Al 43’ altra grande occasione per il Chievo: ennesima discesa sulla fascia per Juwara, che questa volta sceglie la via del cross, sul quale Grubac anticipa tutti, ma Loria riscatta l’errore commesso in precedenza con un riflesso felino. Al 45’ è il solito Juwara, per distacco il migliore dei suoi, a tentare la via del tiro, ma la traiettoria centrale non arreca pericoli alla porta bianconera.

JUVENTUS CHIEVO VERONA: SECONDO TEMPO

Nei primi minuti della ripresa il gioco di entrambe le squadre non decolla, eccezion fatta per alcune folate. Comincia poi la girandola dei cambi per ambedue le compagini. La Juventus manda in campo elementi come Portanova e Petrelli. Musa Juwara cerca di prendere per mano i propri compagni e, sugli sviluppi di un calcio di punizione da lui battuto, il Chievo sfiora il pareggio cercando di sfruttare una mischia in area di rigore. La Juventus cala vertiginosamente l’attenzione, e il Chievo si rende pericoloso a più riprese. All’87’ ancora Musa Juwara, che stoppa il pallone e, complice il rimbalzo che ne segue, tenta la girata che, nonostante la precisione, è centrale e termina tra le braccia di Loria. Sugli sviluppi del seguente capovolgimento, l’episodio che permette alla Juventus di chiudere la pratica: calcio di rigore fischiato sugli sviluppi di una discesa di Bandeira, che finisce giù. L’arbitro non ha dubbi e indica il dischetto. Petrelli non sbaglia: è 2-0 Juventus, nel momento migliore degli ospiti. Partita che non smette però di regalare emozioni, e al 92’ arriva un altro penalty, questa volta per il Chievo: Enyan finisce giù, dagli undici metri va Bertagnoli, il cui tiro centrale viene respinto da Loria. Tanta amarezza per i ragazzi di Mandelli, che avrebbero sicuramente meritato il gol. Al termine di oltre quattro minuti di recupero, arriva il triplice fischio: festeggia la Juventus, continua il momento negativo del Chievo