(di Marco Fanuli, Promessedelcalcio.blogspot.it)
Se da una parte il Girone A del Campionato Primavera è dominato dall’Hellas, trascinata dai gol del suo centravanti sloveno Lubomir Tupta, può ritenersi altrettanto soddisfatto il Chievo Verona, attualmente seconda forza del Girone B, ma sempre pronta a contendersi la leadership in campionato con le torinesi.
Una realtà – quella del settore giovanile clivense – ormai abituata a certi risultati, da diversi anni ai vertici delle competizioni giovanili, merito del grande lavoro di scouting sia nel territorio veneto e nazionale, sia a livello internazionale. EdEmanuel Vignato, classe 2000 e ala destra dei gialloblu può considerarsi uno tra i maggiori “colpi” che gli osservatori del Chievo hanno portato a termine in questi ultimi anni.
Nato in Italia da madre brasiliana (di Fortaleza) e padre italiano, dice di parlare il portoghese da sempre. Forse è anche per questo motivo che il selezionatore dell’U17 verdeoro Carlos Amadeu lo ha scelto (nel giugno scorso) per un periodo di formazione in vista degli impegni del 2017. Ma lui per adesso preferisce non pensare a quale maglia nazionale legarsi in futuro, dato che ha già risposto positivamente anche alle convocazioni di mister Daniele Zoratto nell’U16 e di Emiliano Bigica nell’U17 azzurra.
Nel 2014, con la categoria Giovanissimi del Chievo, vince i premi come miglior giocatore al “Memorial Guido Settembrino” di Brescia (torneo dedicato a colui che scoprì i talenti dei fratelli Baresi e Gianluca Vialli, solo per citarne alcuni) e al Torneo Daniele Pecci di Bellaria Igea Marina.
Sicuramente non un atleta che fa del proprio fisico la sua arma migliore, ma che riversa tutto il suo potenziale nella rapidità, nel dribbling e nella fantasia. E forse è anche per quest’ultima sua attitudine a inventare il gioco, che mister Lorenzo D’Anna lo ha schierato da trequartista nelle ultime uscite in campionato proprio per stimolare il suo talento anche per vie centrali in favore delle punte. Un esperimento che in parte ha dato i propri frutti (forse ancora un po’ leggero in fase di copertura), per un giocatore che preferisce assistere i compagni a scapito della finalizzazione.
Oltre allo staff clivense anche il famoso gioco manageriale Football Manager (che difficilmente sbaglia nel valutare il potenziale di un giovane calciatore) lo classifica tra i maggiori talenti classe 2000 sul quale investire in futuro. Se in azzurro o in maglia verdeoro si vedrà.
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