ROMA

Salih Ucan: Forse il miglior giovane turco degli ultimissimi anni, è stato presentato come uno dei giovani più interessanti arrivati in Italia. Credo però sia uno dei classici casi su cui andare con i piedi di piombo, perché non ha mai avuto uno spazio fisso da titolare, se non nelle nazionali giovanili turche. Nel Fenerbache giocava soprattutto da trequartista, nel modo di giocare di Rudi Garcia verrà utilizzato senza dubbio come mezzala. Può adattarsi bene a quella zona del campo, anche perché è un ruolo che ha già ricoperto a volte. Di passo abbastanza veloce e di ottima tecnica, ha anche un fisico abbastanza discreto. Se verrà riscattato la Roma per averlo avrà sborsato in tutto 15 milioni, non proprio briciole.

Kostas Manolas: difensore che la Roma ha preso nello stesso momento in cui è stato ceduto Benatia, era inseguito anche da altri club molto importanti come Arsenal e Roma. Ha debuttato in nazionale maggiore solo nel 2013, ma in poco tempo si è già dimostrato punto fermo della nazionale ellenica. Debuttò molto giovane nell’Under 21 del proprio Paese (19 anni), Manolas dovrebbe in teoria essere il compagno di Castan al centro della difesa, anche se Astori potrebbe essere considerato più di una semplice riserva. Sia rapido che fisico, se in forma è davvero difficile da superare. Ha giocato per tutte e due le principali squadre di Atene: l’AEK (con cui ha vinto una Coppa di Grecia) e l’Olympiakos (con cui ha vinto una Coppa di Grecia e due campionati di fila). E’ nipote di Stelios Manolas, un grande del calcio greco, che lo prese all’AEK nei panni di direttore tecnico.

SAMPDORIA

Luka Ðordevic: Attaccante del Montenegro classe 1994 è arrivato alla Sampdoria in prestito dallo Zenit che lo aveva acquistato nel 2012 dal Mogren. L’anno scorso ha disputato il Campionato Olandese con la maglia del Twente dove ha collezionato 14 presenze. Luciano Spalletti, suo allenatore ai tempi dello Zenit, in un intervista al Secolo XIX del 4 settembre 2014 l’ha definito così: E’ un attaccante di grande talento, filiforme, elegante e abile con entrambi i piedi. Gli piace accentrarsi e tirare, gioca bene tra le linee. E’ uno forte con la palla ai piedi, con una buona accelerazione. Non voglio usare toni troppo roboanti, ma dico che è un talento. L’avevamo preso perché ci aveva impressionato il suo modo di muoversi su tutto il fronte d’attacco. Il calcio è uno solo: puoi giocare come vuoi, ma se sai giocare, sai giocare. E Djordjevic sa decisamente giocare coi piedi. Luka Dordevic ha già segnato un goal in 4 presenze con la maglia della Nazionale maggiore.

TORINO

Pontus Jansson: è un difensore svedese che arriva in Italia come uno dei migliori difensori svedesi. Ventitreenne di ottime prospettive, fino al momento i tifosi non hanno potuto vederlo se non nei dieci minuti finali della gara di ritorno di Europa League contro i suoi connazionali del Brommapojkarna. Ad inizio carriera non era un difensore, poi il caso lo ha portato a giocare come difensore centrale (erano molti i compagni infortunati). Ha fatto il suo debutto nell’Allsensvenskan (campionato svedese) in Djurgadens-Malmo 1-2 allo stadio Olimpico, non proprio uno stadio qualunque. Giocatore di ottima personalità e che ha già fatto vedere qualcosa anche con la nazionale maggiore, la sensazione è che il suo ruolo nel Torino, almeno al momento, sia di secondo piano.

Gastón Silva: relazioni positive sul suo conto saranno arrivate a molti club dopo l’ottimo Mondiale Under 20 della scorsa estate disputato con la maglia dell’Uruguay, di cui era capitano e con cui è arrivato fino alla finale persa ai calci di rigore contro la Francia di Paul Pogba. Difensore duttile, anche se forse la difesa a tre mal si adatta alle sue caratteristiche. Il suo ruolo potrebbe essere o di esterno sinistro di centrocampo (difficile) o più facilmente di difensore centrale sinistro, essendo lui di piede mancino. Altro giocatore che ha debuttato molto giovane sia in campionato che in Copa Libertadores, va assolutamente considerato come un investimento molto importante in prospettiva futura. E’ un giocatore parecchio grintoso, non facilmente superabile nei contrasti. Le caratteristiche da “Cuore Toro” le ha tutte, i tifosi sperano che la società ci abbia visto lungo.

Josè Sanchez Mino: è stato un giocatore che il Toro ha voluto con grande insistenza e per la cui chiusura della trattativa sono state palesate molte difficoltà, acquisizione del passaporto comunitario necessario al tesseramento per le gare ufficiali in primis. Classe 1990, viene giudicato come uno dei migliori esterni difensivi sinistri usciti dai vivai argentini negli ultimi anni. Il Torino è però già ben fornito nel ruolo di esterno di centrocampo-difesa sulla sinistra, per cui il suo ruolo sembrerebbe essere quello di mezzala sinistra, ruolo in cui ha giocato nel secondo tempo di Torino-Inter 0-0, suo debutto ufficiale italiano. Bravo anche in fase difensiva, si applica molto bene in tante situazioni, potremmo dire che rappresenta il classico esempio di un giocatore che non ha doti tecniche da fenomeno, ma che nel tempo ha fatto progressi importanti. Sin dai primi momenti della sua avventura granata ha subito colpito tante persone dell’ambiente granata.

Bruno Peres: pagato 2, 2 milioni di euro al Santos (club che ha lanciato tra gli altri anche Neymar). Ventiquattro anni e senza dubbio giocatore di grandi qualità, ha avuto però molti problemi fisici che ne hanno limitato le presenze (sono solo una quarantina in carriera infatti le apparizioni con la maglia del club dello Stato di San Paolo). Molto legato al club alvinegro che lo ha fatto debuttare nel calcio che conta, si era segnalato da un po’ di tempo come uno dei migliori esterni difensivi destri del Brasileirao. Tecnicamente non eccelso ma molto veloce, era arrivato ad inizio estate, ma c’erano state innumerevoli difficoltà nel trasferimento del giocatore, che ha ammesso di essere stato preoccupato, in alcuni momenti, di non giungere ad una felice conclusione della trattativa. Mancante anche di un po’ di continuità durante la partita, sembra impossibile vederlo che toglie il posto a Darmian, nonostante sia un’alternativa di grande livello.

Josef Martínez: a diciassette anni debuttò in prima squadra tra le fila del Caracas e entrò subito nell’azione del gol che decise la partita. Fu solo il primo di un giorno in cui fece parlare di sé come un gran talento. Volò presto lontano dal suo Venezuela per tentare l’avventura in Svizzera, convinto che potesse sfondare anche in Europa, dopo aver già segnato 8 gol in campionato a soli 19 anni. Nello Young Boys fatica inizialmente ad imporsi, per poi sbocciare nel prestito al Thun e tornare alla base. Dotato di spunti che possono dare imprevedibilità alla manovra granata, Ventura ed i tifosi sembrano apprezzarlo molto. Seconda punta di 21 anni, la sua crescita è un qualcosa di molto importante anche per una Nazionale che non è dotatissima di talento.

UDINESE

Nabil Jaadi: grandissimo talento, un numero 10 vero e proprio, che svaria in maniera pericolosa per le difese avversarie su tutto il fronte offensivo. Diciottenne dotato di dribbling e qualità, il ruolo in cui agisce può essere o di esterno destro d’attacco o di trequartista. Già testato in prima squadra dall’Anderlecht, ha fatto vedere grandi cose nell’ultimo Torneo di Viareggio. La concorrenza è però tanta, al momento non sembra facilissimo ipotizzarlo come parte della prima squadra in modo importante già da questa sua prima stagione.

Molla Wague: difensore centrale franco-maliano, classe 91, al momento pare essere abbastanza indietro nelle gerarchie di Andrea Stramaccioni. E’ comunque un buon calciatore, forse non facilmente adattabile però alla difesa a tre. Cresciuto nel Caen, club in cui ha militato fino alla fine della scorsa stagione, è stato acquistato dal Granada, che l’ha girato in prestito in Italia. Forte fisicamente (191 cm) e abile nell’anticipo, soffre se puntato in velocità. Nazionale maliano, vedremo se riuscirà a trovare un po’ di spazio.

Guilherme: schierabile sia da interno di centrocampo che da antico centromediano, uno dei colpi che sembrano essere più utili in chiave immediata per la stagione bianconera.
Forte sia in interdizione che sotto l’aspetto della costruzione del gioco, lo scorso anno ha fatto bene in coppia con Ralf a centrocampo al Corinthians, nonostante l’annata non proprio straordinaria del Timao.
Il club paulista lo aveva prelevato dal Santo Andrè all’età di vent’anni, dopo un buonissimo campionato di Serie B brasiliana.
Si è investito tanto su di lui (circa 4 milioni per il cartellino) e l’Udinese lo ha voluto da subito, nonostante il Corinthians volesse tenerlo fino a dicembre, quando cioè finisce la stagione del Brasileirao.
Col club di Sao Paolo ha vinto una Recopa Sudamericana e un Paulistao lo scorso anno.

Charles Hallberg: centrocampista classe 1995, è uno dei prospetti svedesi più interessanti di questo periodo.
Passato sotto traccia sui media di casa nostra, lo scorso anno a non ancora diciotto primavere ottenne il titolo di miglior giocatore del campionato svedese.
Il suo ruolo naturale è quello di centrale in un centrocampo a tre, forte fisicamente e abile anche in fase di impostazione.
Possiede un ottimo tiro dalla distanza, concludiamo col dire che al Kalmar aveva totalizzato già cinquantacinque presenze (e non ha ancora diciannove anni, che farà ad ottobre).
Gioca già con continuità nell’Under 21 scandinava, ha preso la maglia numero 21 ad Udine, quella di un certo……Andrea Pirlo.

Lucas Evangelista: dopo Hallberg ecco un altro ragazzo di prospettive interessanti, che pure secondo me deve ancora dimostrare molto.
In Brasile è esploso nella stagione passata, giocando sia in campo nazionale che internazionale.
Paragonato spesso al più famoso Lucas del Paris St Germain, è un ragazzo sicuramente talentuoso e con movenze interessanti, ma al momento la distanza è abbastanza rilevante, come è giusto che sia.
Piaceva moltissimo anche al Verona, che era stato addirittura in Brasile nella persona del ds Sean Soglianoper trattarlo.

VERONA

Artur Ionita: ventiquattro anni appena compiuti, Ionita è un centrocampista duttile, visto che può ricoprire praticamente tutti i ruoli di centrocampo, esterno a parte.
Arrivato a costo zero dall’Aarau, fa parte anche della nazionale moldava, sembra essere più portato all’interdizione che alla giocata di qualità, pur non disdegnando le incursioni offensive, come ben sanno anche le difese di due delle principali squadre elvetiche (Zurigo e Grassophers, colpite dal giocatore di Chisinau nel corso della passata stagione).
Il suo numero di gol è andato in crescendo con gli anni, vedremo come andrà in uno dei campionati più competitivi al mondo.
Teoricamente dovrebbe essere una delle prime alternative al trio titolare a centrocampo, che dovrebbe essere composto da Tachtsidis,Obbadi e Halfredsson.

Ivan Martic: in comune con Ionita ha la militanza nel calcio svizzero e l’anno di nascita.Di mestiere Martic (nato in Svizzera da famiglia croata) fa il terzino sinistro, posizione in cui sta dimostrando di potersi rivelare una pedina molto importante per gli uomini di Mandorlini.
A parte un prestito allo Sciaffusa nel 2010 è sempre rimasto tra le fila del San Gallo, club in cui milita dall’età di 14 anni.
Da apprezzare sia in fase offensiva che nei recuperi nella sua metà campo, è senza dubbio un giocatore di gamba e carattere, in cui la società ripone tantissima fiducia, essendo l’unico terzino sinistro in rosa (a questo proposito non si comprende la cessione in prestito di Zampano al Pescara, che pure non era probabilmente pronto per giocare in A con continuità sicuramente).
Conta anche qualche gara in Europa League

Pierluigi Gollini: è uno dei migliori prospetti del calcio italiano tra i pali, che ritorna in Italia dopo tre anni nelle giovanili del Manchester United, di cui ha anche avuto l’onore di far parte della rosa prima squadra nell’ultimo anno.
Ex Spal e Fiorentina e con un passato da centrocampista e difensore, aspetto in comune con Buffon, ha grande sicurezza dei suoi mezzi e carisma.
Bravo in uscita e nell’uno contro uno con l’avversario, non ha una grande tecnica di base, cosa che va assolutamente migliorata.
Il Verona sembra non essere molto convinto di lui, visto che sarà il terzo alle spalle di Rafael e Benussi, almeno sulla carta.
Forse ci vorrebbe un po’ più di fiducia su ragazzi italiani così promettenti, anche se bisogna dire che il Verona (oltre a molti stranieri) ha inserito nella rosa anche Cappelluzzo e Valoti, ragazzi di buone qualità…..il problema è: avranno spazio? Difficile

Antonio Luna: colpo del ds Sogliano, visto che il diritto di riscatto è fissato a solo 1,2 milioni di euro. Luna è un terzino spagnolo di 23 anni, sinistro di piede e con una buona corsa. Senza piedi eccezionali, è comunque un giocatore che si è fatto apprezzare abbastanza lo scorso anno all’Aston Villa, squadra che ha rappresentato la sua prima esperienza fuori dal Paese natio, visto che prima aveva militato solo nel Siviglia (club con cui è cresciuto) e nell’Almeria, a cui era stato girato in prestito.
Conta anche qualche presenza nelle selezioni giovanili spagnole (8 presenze tra Under 19 e Under 20) ed è da considerarsi come un giocatore che si giocherà il posto con Martic.
Certamente un’alternativa importante per un Verona che vuole salvarsi con relativa tranquillità, sull’utilità dello spagnolo ci sentiamo di mettere abbastanza la mano sul fuoco.

Gustavo Campanharo: questo ventiduenne brasiliano ha già conosciuto l’Italia da giovane, quando aveva militato nella Primavera della Fiorentina Giocatore di grande tecnica ma a volte troppo poco concreto e spesso egoista, rispetto alla passata esperienza nel Bel Paese ha arretrato il raggio d’azione, passando da trequartista a centrocampista che imposta il gioco. Nonostante non sia molto robusto dal punto di vista fisico, mi sembra molto migliorato anche in fase di interdizione, cosa che non doveva fare in zona più avanzata. Molto bravo nella battuta dei corner, Sogliano lo ha notato guardando una partita in cui era impiegato Lucas Evangelista, giocatore che il Verona seguiva molto da vicino prima che passasse all’Udinese.

I giovani stranieri arrivati in Serie A (parte 1)

Speciale a cura di Angelo Rosso e Filippo Maggi

 

 

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