Alla fine il derby di mercato lo ha vinto l’Inter, Geoffrey Kondogbia, 22 anni, vestirà la maglia nerazzurra fino al 2020 con un contratto da 4 milioni di euro a stagione più bonus, nelle casse del Monaco sono finiti 35 milioni di euro più 3 di bonus. La spesa più alta da quando Erick Thohir è alla guida del club, la terza in assoluto della storia interista dopo Christian Vieri dalla Lazio nel 2000 e Hernan Crespo sempre dalla squadra capitolina nel 2002. Ma la domanda che molti si stanno facendo è: il gioco vale veramente la candela ? Kondogbia vale realmente 38 milioni di euro ? La risposta è assolutamente sì.
Innanzitutto bisogna sottolineare la duttilità del giocatore francese a metà campo, nella sua ultima stagione al Lens veniva schierano come interno di centrocampo in uno schieramento a quattro, al Siviglia ha composto il muro davanti alla difesa insieme al suo prossimo compagno di squadra Gary Medel e al Monaco ha rivestito tutti i ruoli di un centrocampo a tre, da mediano messo davanti alla difesa a mezz’ala sia destra che sinistra. Indicato più volte come il gemello di Pogba, il paragone non è del tutto esatto, il giocatore della Juventus ha doti più offensive rispetto a Kondogbia che dal canto suo privilegia quelle difensive, i due possono tranquillamente coesistere in un centrocampo e la conferma empirica è stata data dal ct della Francia Under-20, Pierre Mankowski, durante il Mondiale Under-20 vinto proprio dalla selezione transalpina.
Altro fattore da non trascurare sono le doti di Kondogbia e il suo potenziale, parliamo di un classe 1993 che ha ottenuto rendimenti elevatissimi sia in Liga che in Ligue 1, fornendo prestazioni di alto livello che gli sono valse la chiamata da parte di Didier Deschamps con la nazionale maggiore. Il ruolo in cui riesce a manifestare tutte le sue qualità è senza dubbio quello di centrocampista centrale, l’ottima elevazione, il fisico possente e la qualità nei passaggi fanno di lui un centrocampista completo e moderno allo stesso tempo, sempre pronto a mettersi a disposizione dei compagni in entrambe le fasi di gioco. Unico difetto da sottolineare, la finalizzazione non è il suo forte, in questi anni i gol messi a segno sono veramente pochi, ma è un aspetto su cui si potrà lavorare.
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