L’Atalanta torna a vincere il Beppe Viola. La Dea conquista al 48° Trofeo Beppe Viola grazie al successo ottenuto nella finale contro il Milan allo stadio Comunale di Via Pomerio ad Arco (TN), martedì 12 marzo 2019.

Il prestigioso Torneo Internazionale Under 17 di Arco ha premiato l’unica squadra sempre vincente nelle cinque giornate (tre di girone eliminatorio, semifinali e finali), anche se gli uomini di mister Giovanni Bosi hanno avuto bisogno dei tiri dal dischetto per avere la meglio in entrambi i turni a eliminazione diretta: prima contro il Parma nelle semifinali, poi contro il Milan dopo aver inseguito per gran parte dei tempi regolamentari.

Sconfitto con onore il Milan di Christian Terni, che al Torneo di Arco ha dimostrato buone doti di ordine e di carattere, e che dopo il gol di Signorile al 18° minuto della prima frazione ha a lungo sognato di sovvertire i pronostici e riconquistare il “Beppe Viola” a 15 anni di distanza dall’ultima volta.

Proprio l’Atalanta raggiunge il Milan nella classifica dei plurivincitori con sei affermazioni – tutte negli ultimi 13 anni – alle spalle della sola Juventus con sette successi.

Trofeo Beppe Viola: il match

Dopo un avvio in equilibrio fra le due squadre, contratte anche dall’emozione, la prima occasione per l’Atalanta è subito di quelle importanti: su un lancio dalle retrovie, Reda si porta sul pallone e vince un contrasto con il portiere Moleri, ma non riesce a deviare verso la rete a porta sguarnita.

L’occasione sveglia il Milan, che guadagna campo nei minuti successivi e al 19° minuto trova il gol: ripartenza fulminante condotta sulla fascia sinistra da Falzoni, che centra per l’accorrente Signorile che angola bene di testa e supera Pisoni. Uno a zero per il Milan, ed esultanza in stile Piatek per il centrocampista barese classe 2002.

L’Atalanta cerca di reagire, spesso lasciando spazio ai tentativi del Milan in ripartenza. Al 29° minuto l’atalantino Sidibe mette in rete sugli sviluppi di una punizione fra la destra, ma il fischio dell’arbitro per un fuorigioco dello stesso ivoriano strozza il grido della Dea. Il finale di tempo vede il dominio territoriale atalantino, ma nel finale è ancora il Milan a rendersi pericoloso, con Cudjoe fermato in corsa dal provvidenziale intervento di Cittadini.

La ripresa si apre ancora con la prevalenza territoriale dell’Atalanta, con Vorlicky che dispensa lampi di classe superiore, peccando però spesso di lucidità nella distribuzione del gioco. Al 64° minuto contatto in area fra Luscietti e Cittadini, ma è corretta la scelta dell’arbitro che lascia correre. Dopo un tentativo pericoloso dalla distanza del milanista Robotti, l’Atalanta arriva agli ultimi minuti dei regolamentari tentando il tutto per tutto, e alla fine passa grazie ad un lampo del suo uomo di maggior talento. Al 76° minuto Faye penetra in area sul lato destro e scarica alla propria sinistra per Vorlicky che disegna un pallonetto a superare Moleri, il cui errore di posizionamento costa carissimo ai rossoneri.

Si arriva all’80° sul risultato di 1-1, e nei 20 minuti di supplementari le squadre evidenziano tutta la stanchezza di un torneo intensissimo. L’epilogo dal dischetto è scritto: alla quarta conclusione sbagliano sia Faye (Atalanta) che Stanga(Milan), ma dopo il gol di Manfredi è il rossonero Grassi a sparare alta la quinta conclusione, dando inizio alla festa dell’Atalanta.