In un Paese come il nostro, dove il calcio è lo sport nazionale, le problematiche ad esso legate sono questioni di priorità nazionale. Passi avanti sono stati fatti in ambito legislativo negli ultimi anni ma, ad oggi, la sensazione forte è che l’Italia sia indietro anni luce rispetto a realtà come l’Inghilterra che solo fino a trenta anni fa era funestata dagli hooligans e ora si presenta come il modello da seguire.

Dopo la tragedia dell’Heysel dell’85, infatti, il governo inglese ha preso delle contromisure forti rispetto al fenomeno del tifo più violento. Abolizione dei posti in piedi, arresti, foto sui giornali atte a svergognare i colpevoli, videosorveglianza e possibilità per i tifosi più tranquilli di segnalare agli steward chi non ha un atteggiamento consono. La polizia, ad oggi, è di pattuglia fuori dallo stadio, con l’intento di evitare che armi e oggetti pericolosi possano entrare negli impianti. La legislazione inglese, inoltre, ha agevolato le società sportive nella realizzazione di impianti di proprietà, che diventano una risorsa e non una zavorra per il club e un luogo di ritrovo tranquillo per i tifosi, che possono creare una comunità pacifica con tanto di famiglie al seguito.

In Italia, purtroppo, la possibilità di arrivare a un grado di civiltà tale è ancora lontano, soprattutto perché non è stata ancora varata una legge seria sugli stadi. Solo JuventusUdinese e Sassuolo, per ora, si sono portate avanti sul modello inglese, realizzando impianti che sono un vanto per tutto il Paese. Scontri e frange di tifo troppo violento sono però argomenti che troppo spesso siamo costretti a sentire fra le notizie di cronaca nera. Uno dei provvedimenti più importanti fra quelli mirati a stoppare questi episodi di violenza è stato senza dubbio l’approvazione della legge Pisanu, che nel 2005 ha reso obbligatorio l’utilizzo dei tornelli (dotati di lettori magnetici o ottici per il riconoscimento dell’idoneità del biglietto o azionati da un operatore che effettua la supervisione in prima persona) allo scopo di regolarizzare l’afflusso dei tifosi negli impianti. Tra le aziende che in Italia operano nel settore della vendita di tornelli vi è Cerriana SPA che da anni ormai è leader nel controllo degli accessi e nella rilevazione presenze e produce una vasta gamma di tornelli ideali per ogni necessità.

La situazione della sicurezza negli stadi in Europa non è tanto migliore della nostra. In Germania, infatti, i numeri legati agli scontri e ai feriti durante le manifestazioni calcistiche è preoccupante e necessita riflessioni in materia, soprattutto perché, nonostante i progressi mostrati per la ricezione di parte del modello inglese (videosorveglianza e ristrutturazione degli impianti), non si è ancora provveduto a varare una legge vera e propria in materia, puntando molto sull’autodisciplina dei tifosi.

La Francia, invece, nel 1993 si è dotata di una legge anti-violenza nello sport, inasprita nel 2003, che punta molto sulla durezza delle pene in caso di comportamenti impropri, incluse le esposizioni di simboli razzisti e xenofobi. Sulla stessa linea d’onda dell’Italia è la Spagna, in cui pure si è puntato sulla figura dello steward e sulla possibilità di aumentare la sorveglianza armata durante partite a rischio. Discorso a parte meritano i Balcani, dove episodi di violenza scellerata sono all’ordine del giorno, ed urge un intervento forte da parte dei rispettivi governi.

Ma passi in avanti ancora forti vanno fatti in tutta Europa, perché il problema della sicurezza va assolutamente risolto. Il calcio è un gioco, deve regalare sorrisi ed emozioni, e non sofferenza.