Già prima che Juventus e Roma partissero in quarta verso la vetta della graduatoria, si parlava di possibile sfida-scudetto tra i giallorossi e gli uomini allenati da Massimiliano Allegri.
Dopo meno di un ottavo di campionato, le due non hanno  certo perso tempo per far sì che ciò accadesse, grazie al bottino pieno di 15 punti su 15 disponibili, segno di un inizio di stagione soddisfacente e motivo di  ottimismo per l’ambiente circostante.
Si iniziano ad individuare i primi problemi ed aspetti positivi delle varie squadre, sapendo che gli alti e bassi capitano, come normale che sia, a tutti durante l’arco di un campionato.
La Juve è la più forte, la favorita, compito non facile da sostenere dopo tre scudetti consecutivi. I bianconeri hanno anche la giusta occasione per mostrare i muscoli anche in Europa, dopo tanta sfortuna negli anni passati, mai sottolineata abbastanza dai media, pronti a sparare sulle prestazioni europee della Vecchia Signora.
In questo momento è la Roma a esercitare il ruolo di rivale più accreditata, anche per le defaillance parecchio preoccupanti di tutte le altre, Napoli e Inter in testa.
Il club capitolino ha saputo vendere molto bene negli ultimi due anni, quasi paradossale come si sia rinforzata vendendo, eppure grazie all’applicazione di tutti i calciatori (che non vuol dire solo gli undici che scendono in campo) si stanno ottenendo grandi risultati.
I risultati si ottengono soprattutto se si ha continuità, cosa che manca a tutte le altre grandi del nostro calcio, almeno per ora. L’Inter sembra essere molto fragile psicologicamente ed umorale, un vero peccato perché questo non era mai successo in nessuna squadra di Mazzari, che è probabilmente molto meno colpevole di quello che molti pensano.
Osservando lo scenario del calcio meneghino, i nerazzurri appaiono comunque un gradino avanti rispetto al Milan, che pure ha subito critiche anche ingenerose.
Se poi dopo due vittorie per qualcuno era giusto aspettarsi a tutti i costi (o quasi) una squadra che lottasse per il vertice, a stare dalla parte del torto sono probabilmente i tifosi con attese così esagerate.

I GIOVANI

La Serie A ha come al solito un’età media parecchio alta, pur dovendo riconoscere che in ogni edizione del campionato si mettono in evidenza alcuni ragazzi che poi spiccano il volo verso carriere importanti.
Diversi, quindi, i nomi da citare a riguardo. Mauro Icardi e Mateo Kovacic sono due dei calciatori da cui ci si attende di più in quella che dovrà per forza essere la stagione del rilancio della Beneamata, dopo tante delusioni e troppo tempo passato a guardare la Champions League, palcoscenico che compete all’Inter, dal divano.
Le premesse, in tal senso, sembrano essere davvero incoraggianti, soprattutto sul fronte croato. Ottimo l’impatto per il ventitreenne greco della Roma Kostas Manolas, chiamato con l’arduo compito di sostituire Benatia, passato al Bayern di Monaco nel periodo finale del mercato.
Ha confermato le buone impressioni sul suo conto dell’anno passato il vice-Higuain del Napoli, Duvan Zapata, una delle pochissime note liete dell’avvio di stagione a rilento degli uomini di Benitez. Meglio vanno le cose in casa Roma, che vede come protagonisti assoluti Pjanic (che gol a Parma!), Destro e Florenzi, tre classe 1991.
Note liete anche dagli italiani, soprattutto se portieri. Da Sportiello a Bardi, da Leali ad un Perin degno del posto fisso da terzo in nazionale, è finalmente tornata la grande scuola italiana dei portieri, che ci ha sempre contraddistinto nella nostra gloriosa storia calcistica.
Altri azzurrini positivi? Il laterale destro dell’Atalanta Davide Zappacosta, che ha conquistato completamente Colantuono, ma anche un altro talento made in Zingonia, Manolo Gabbiadini, che sembra essere il nuovo tiratore di punizioni italiano che avanza.
Sul fronte vivai fiorenti ecco l’Empoli, che presenta l’ottimo trio Rugani (difensore centrale 94 di proprietà della Juve), Pucciarelli (già due gol, trequartista) e Simone Verdi (altro trequartista, che il Milan potrebbe presto rimpiangere).
Non sono invece una novità i gol di Andrea Belotti, che spera di colpire anche nei playoff dell’under 21 dopo le reti al San Paolo col Napoli.
I tifosi del Palermo possono ben sperare, viste le potenzialità della coppia formata dall’attaccante ex Albinoleffe e l’argentino Dybala (passaporto italiano, perché provare a portarlo agli spareggi, Di Biagio?)
Di giovanissimi ne abbiamo? Non molti, ma ci si può accontentare.
La palma di migliori se la contendono il francesino della Juventus Kingsley Coman (autentico peperino dotato di grande qualità, 18 anni, ex PSG), l’ottimo difensore scuola Roma Alessio Romagnoli (95, in prestito alla Sampdoria, in cui sta facendo cose eccezionali) e il portiere del Verona Pierluigi Gollini. Catapultato da terzo a primo per via dei problemi fisici di Rafael e Benussi, non ha sfigurato negli impegni con Genoa e Roma, dimostrando buona personalità.
Si spera di rivedere uno Scuffet-bis, ma al momento non pare facile come cosa.