La nuova Italia Under 21 promette davvero bene: è questo il responso della trasferta di Waterford, che ha visto gli Azzurrini trionfare con un netto 4-1 sull’Irlanda.

Solidità: è questa la prima parola che viene in mente guardando questa squadra. Aver preso soltanto 2 gol in 6 partite è una medaglia al merito per gli Azzurrini. Se proprio vogliamo fare i puntigliosi, il gol subito con la Serbia da Milinkovic-Savic era un tiro-cross, mentre quello incassato ieri è stato un autogol di Rosseti. Situazioni in cui il reparto difensivo non può fare niente. Il centrocampo è la giusta simbiosi tra copertura e manovra: difficile fare a meno, in questo momento, di un elemento come Marco Benassi, capace di svolgere il ruolo di mezzala e quello di esterno sinistro di centrocampo (ruolo svolto alla grande ieri). In attacco, invece, è azzeccato l’innesto di Rosseti per Cerri, apparso sottotono nelle ultime uscite con il Cagliari. Berardi, invece, è la punta di diamante: ieri non ha giocato benissimo, ma sappiamo quanto le sue giocate possano essere letali.

Analisi generale: sarebbe un peccato se Di Biagio passasse nella Nazionale maggiore dopo l’Europeo. Chiariamoci, non perché l’Italia cadrebbe a picco, ma perché lascerebbe a metà del guado questa squadra, che sembra già molto rodata e l’unica cosa che non gli serve è un cambio in panchina. Perché molto rodata? Nonostante i limiti di età (all’Europeo 2015 il limite era fino ai ragazzi 1992, nel 2017 fino ai 1994), la squadra che ha abbandonato i gironi della fase finale 9 mesi fa ha mantenuto gli elementi fondanti della formazione attuale. Sulla coppia Rugani-Romagnoli in difesa (lo juventino è stato aggregato alla Nazionale maggiore per via delle numerose defezioni nel reparto arretrato, ma ha giocato tutte le altre 5 partite del girone), confermatissima, cresceranno i terzini Conti e Barreca, autori ieri di una buona prova. A centrocampo, Benassi e Cataldi c’erano anche all’Europeo, e sono loro attualmente la linfa vitale da cui Mandragora può attingere esperienza e capacità. Per non parlare di chi parte indietro nelle gerarchie, come Sensi e Mazzitelli: il primo ha lasciato il ritiro per infortunio, mentre il secondo ha regalato sprazzi di buon calcio nei minuti a lui riservati. In attacco, è rimasto il solo Berardi, ma come era imprescindibile all’Europeo così lo è anche ora. I nuovi arrivi Rosseti e Monachello hanno dimostrato grande intesa in un attacco a 2.

Cosa manca a questa Italia? Così come nel ciclo scorso con Battocchio, manca un’ala sinistra di ruolo. Boateng del Bari non convince né la critica né Di Biagio, che lo ha convocato solo per la chiamata di Conte a Bernardeschi. Certo, vedendo il rendimento di Benassi come esterno sinistro in un 4-4-2 e l’intesa tra le due punte, passa la voglia di cambiare assetto, ma è sempre importante avere giocatori che ti permettono di cambiare modulo.

Il calendario sorride agli Azzurrini, che hanno tutte le carte in regola per chiudere il girone al primo posto e fare una buona figura all’Europeo di categoria tra un anno.