Centrocampista nato a Sao Paulo in Brasile il 14 gennaio 1993 ma di nazionalità italiana, Daniel Bessa è un prodotto del vivaio dell’Inter dove, nella formazione Primavera dell’anno sportivo 2010/2011, colleziona 18 presenze e un gol contro i pari età del Chievo mostrando solo in parte le sue caratteristiche prettamente offensive che esplodono definitivamente l’annata successiva conclusasi con 21 presenze condite addirittura da 10 realizzazioni. Vero e proprio incubo per i cugini rossoneri, che lo vedono esultare sotto i propri occhi sia all’andata sia al ritorno, Bessa vince nella stagione 2011/2012 il campionato Primavera in finale contro la Lazio e la Next Generation Series, antenata della nuova Youth League, nella finale di Londra contro l’Ajax fornendo l’assist per il momentaneo vantaggio neroazzurro. Sembra l’inizio di una carriera importante e folgorante, agevolata anche dall’ingaggio di Stramaccioni, suo allenatore nei trionfi del 2012, sulla panchina dell’Inter, ma la sfortuna stoppa momentaneamente le ambizioni del giovane Daniel che, complice la rottura del crociato, nell’intera stagione 2012/2013 gioca solo 75 minuti in serie B con la maglia del Vicenza facendo il suo esordio tra i professionisti il 9 marzo 2013 nel derby col Padova. La stagione successiva tenta il rilancio nel campionato portoghese con la maglia dello Sporting Olahense ma, dopo l’esordio alla prima di campionato contro il Vitoria Guimaraes in cui gioca i 77 minuti che resteranno gli unici giocati in Portogallo, è costretto nuovamente a cambiare maglia e paese scendendo anche di categoria passando allo Sparta Rotterdam squadra di Jupiler League, seconda divisione olandese. Arrivato a gennaio, contribuisce alla scalata che porta lo Sparta a giocarsi i play-off per la promozione ma perde la finale terminando la sua esperienza olandese con sole 7 presenze. In questa stagione difende i gloriosi colori del Bologna, esordio nella sconfitta casalinga contro il Crotone e già 8 presenze all’attivo, condividendo con la squadra rossoblu la voglia di tornare nel calcio che conta.

 

PROFILO FISICO-ATLETICO

L’altezza, soli 173 cm, rappresenta un innegabile limite che porta Daniel a soffrire nel gioco aereo per via anche di un’elevazione che non copre del tutto le mancanze derivate dalla statura. Infatti, in entrambe le situazioni di palla inattiva, a favore o contro, non va a saltare posizionandosi al limite dell’area. Tuttavia sopperisce a questa mancanza strutturale con un’ottima coordinazione soprattutto nell’arresto e cambio di direzione, sia con la palla sia senza, che gli permette di effettuare efficaci contro movimenti utili a smarcarsi dall’avversario più vicino. Altre caratteristiche fisiche decisamente migliorabili sono l’agilità e la rapidità: nei primi metri di scatto e nei movimenti secchi che servono per evitare di essere superati, Bessa manca di esplosività come dimostrano i 7 dribbling subiti nei quali viene superato nel 67% dei casi.

 

Anche nella velocità e nella progressione senza palla il giovane centrocampista di Sao Paulo soffre soprattutto quando, per via della posizione ricoperta in campo, deve fronteggiare avversari come gli esterni che proprio della velocità fanno la loro caratteristica migliore.

 

PROFILO TECNICO

Destro naturale, ottima sensibilità in entrambi i piedi, Bessa ha nella precisione dei passaggi una delle sue peculiarità. 121 passaggi tentati con una percentuale di positività dell’83% rappresentano l’eccellenza soprattutto se la percentuale di riuscita dei passaggi più difficoltosi, quelli in diagonale e in verticale, si attesta rispettivamente al 61% e al 64%.

Molto preciso anche negli stop, solo 2 errori per lui, e molto rapido nel trasmettere la palla al compagno più vicino cercando spesso la giocata più semplice. La giocata classica di Bessa è uno stop orientato eseguito con l’interno-suola del piede destro molto utile per far scorrere il pallone, togliendolo così dalla zona di probabile intercettazione dell’avversario, e trovarsi già pronto per allargare il gioco sulla fascia.

 

Daniel vanta inoltre un dribbling molto efficace, 80% di positività su 5 tentativi, e una discreta percentuale di riuscita dei cross: 33% su 6 traversoni tentati.

 

PROFILO TATTICO OFFENSIVO

Schierato preferibilmente come mezzala destra in un centrocampo a tre o disposto a quattro con il classico rombo, Bessa è il classico giocatore che può ricoprire più ruoli nella linea mediana.

 

Interpreta il ruolo assecondando le sue caratteristiche naturali, spesso accentrandosi e chiedendo palla tra i piedi assumendo una posizione più da regista che da incursore.

Da questa posizione centrale, sia nel rettangolo di gioco sia nell’economia della squadra, emerge una delle sue qualità migliori: la visione di gioco. Innata la semplicità con la quale vede la verticalizzazione accompagnata da una velocità di pensiero e da una precisione nel passaggio, effettuato spesso di prima per guadagnare un tempo di gioco sugli avversari, decisamente superiore alla media.

Bessa viene schierato a volte anche come mezzala sinistra sfruttando così la sua discreta tecnica nell’uso del piede meno nobile e confermando quella duttilità necessaria per sfondare nel calcio moderno.

Da questa posizione tende inizialmente ad allargarsi sia per aprire il campo e favorire la verticalizzazione dei difensori, sia per ricevere palla nei piedi e accentrarsi in dribbling diventando molto pericoloso.

L’aspetto meno curato da Bessa nell’interpretazione del ruolo della mezzala è l’inserimento senza palla. Infatti sui cross a favore si presenta raramente in area avversaria e latita anche nelle percussioni centrali totalizzando solo un tiro, peraltro in porta, decisamente troppo poco per un incursore.

Decisivo invece nella fase di transizione positiva che conduce spesso con una buona progressione palla al piede, decisamente migliore della progressione senza palla, e conclude con precise e taglienti verticalizzazioni per gli scatti in profondità delle punte.

Infine ottimo nella difesa del pallone, anche se pressato con aggressività, e nella capacità di interporre il proprio corpo tra quello dell’avversario e la palla. Infatti delle 17 palle perse, media di 5,6 a partita migliorabile attraverso una gestione meno frettolosa del pallone, solo 2 sono state sprecate per un errore di protezione della palla.

 

PROLITO TATTICO DIFENSIVO

Nella fase difensiva Bessa preferisce, seguendo sicuramente le indicazioni del proprio allenatore, non pressare in modo aggressivo il portatore di palla ma coprire intelligentemente le linee di passaggio più probabili.

Questa tattica funziona perfettamente visto che le palle recuperate sono 15 mentre la percentuale di positività nelle 17 intercettazioni si attesta su numeri strabilianti: 100% in quelle aeree, 92% in quelle a terra.

Molto buona la posizione che Daniel assume sui cross degli avversari coprendo preventivamente sia la zona del secondo palo alle spalle dell’ultimo difensore della sua squadra sia la zona al limite dell’area.

 

Infine nelle transizioni negative subite dalla sua squadra soprattutto partendo da palle inattive a favore, Bessa dapprima indietreggia bene insieme a tutta la linea difensiva costringendo l’avversario ad allargare il gioco, per poi attaccare il portatore di palla ritardandone l’azione non appena quest’ultimo si trova negli ultimi 20 metri di campo.

 

PROFILO PSICOLOGICO

Bessa è dotato di innate qualità da leader riscontrabili nella quantità di palloni giocati e nella frequenza con cui vuole ricevere il pallone tra i piedi per verticalizzare l’azione prendendosi rischi e responsabilità notevoli nella fase di costruzione del gioco. L’intraprendenza non manca così come lo spirito di squadra e lo spirito di sacrificio ravvisato soprattutto nell’attenzione con cui cura la fase di non possesso. Deve migliorare molto però sia nella continuità lungo l’arco dei 90 minuti sia soprattutto nell’agonismo e nella grinta come dimostrato dalle basse percentuali di contrasti vinti sia aerei, 22%, sia a terra, 38%.

 

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