Nel corso del calciomercato invernale, Andrea Petagna è stato acquistato dall’Atalanta a titolo definitivo dal Milan, sebbene la squadra rossonera detenga un diritto di recompra sul giocatore. Queste le parole dell’attaccante dell’Ascoli a La Gazzetta dello Sport:
Il passaggio all’Ascoli: “Ho vissuto un’estate difficile. Non avevo richieste e a un certo punto volevo smettere. Vedevo tutto buio. Grazie al mio mental coach (Roberto Civitarese, ndr) sono riuscito a fare chiarezza in me stesso, ritrovando stimoli e voglia di giocare. Ora sono rinato. L’Ascoli mi voleva a tutti i costi, ma era in attesa del ripescaggio. Senza la B il Milan non mi mandava a giocare. Ho passato due mesi con il telefono in mano, in attesa di notizie”.
Sulle esperienze passate: “Su di me c’erano troppe pressioni. Galliani mi aveva battezzato come il vice-Balotelli e tutti si aspettavano cose incredibili. Sono andato alla Samp e dovevo essere il salvatore della patria, ma avevo appena 18 anni. Sono timido e l’attesa mi ha divorato. Appena sbagliavo una partita finivo in panchina. E’ successo pure a Latina: quante delusioni. A Vicenza, anche se ho giocato poco, ho imparato tanto. Merito di Marino e dei consigli di Cocco e Di Gennaro. Mangia è stato il primo a darmi continuità”.
Sul Milan: “Non sono rimasto deluso, anche se ho il rammarico di non aver mai avuto una vera occasione al Milan. E’ difficile sfondare giocando solo degli spezzoni. Sono contento della chiamata dell’Atalanta: hanno investito soldi importanti e credono davvero in me”.
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