Ecco giunto il giorno della finale tra i serbi della Stella Rossa di Belgrado ed il Cagliari, reduci entrambe le squadre da ottime prestazioni in questo Memorial. Probabilmente sono le squadre dallo stile di gioco più “italiano”, basato su una fase difensiva molto curata e che non di rado giocano con 11 uomini dietro la linea della palla.

Le formazioni sono state le seguenti.

Stella Rossa (4-2-1-3): 1 Gordic; 2 Kostic, 5 Jankovic, 4 Kojic, 3 Konatar; 8 Simonovic, 6 Ilic; 10 Acimovic; 11 Savic, 9 Torbica, 7 Bosic;

Cagliari (5-2-3): 1 Daga; 2 Porru, 5 Serra Gabriele, 6 Sau, 4 Serra Alberto, 15 Aly; 8 Ladinetti, 10 Biancu; 7 Fini, 20 Gagliano, 11 Ruiu.

Come prevedibile, è la Stella Rossa a condurre i giochi nei primi minuti, con lanci in profondità cercando di sfruttare la fisicità di Torbica e la velocità degli esterni, soprattutto quella di Savic. Al contempo il Cagliari cerca maggiormente di manovrare palla a terra. Gagliano, intanto, mette ancora in evidenza le sue ottime qualità fisiche, facendo assolutamente reparto da solo quando gli esterni offensivi sono bassi. Mi ha stupito particolarmente questo giocatore, dimostrandosi un prototipo di centravanti che unisce la modernità al vecchio stile del numero 9: un po’ Toni, un po’ Morata.

Dopo la sfuriata iniziale dei serbi, la manovra cagliaritana ha preso il sopravvento, diventando pericoloso con due punizioni dal limite dell’area a distanza di pochi minuti, la prima di Biancu finita poco alta sopra la traversa, e la seconda di Fini, che si è spenta di poco a lato alla destra di Gordic.

Verso la metà del primo tempo, grandissimo tiro al volo di destro dalla trequarti campo di Biancu diretto sotto la traversa, ma l’estremo difensore balcanico si stende a deviare la palla sul legno. Pochi minuti dopo, però, Stella Rossa in vantaggio con Bosic, che fulmina Daga dal limite dell’area di rigore. Rete che vale l’l-0 per i serbi.

La ripresa si apre senza sostituzioni. La prima avviene al 6′ con il numero 18 Sikanjic che rileva Bosic, senza però che lo schema di gioco venga variato.

Al 10′ ingenuità di G. Serra, che stende al limite sinistro dell’area di rigore il neo entrato Sikanjic. Si incarica di battere il terzino destro Kostic, che aggira la barriera con un potente destro a giro che batte per la seconda volta l’incolpevole Daga.

Poco dopo aver subìto il secondo goal, prima sostituzione del Cagliari, che sostituisce Aly con Pitzalis (maglia numero 3).

Al 22′ seconda sostituzione per la Stella Rossa e la terza per i sardi: entrano i numeri 19 Pedroni, 18 Atzori (Cagliari) e 17 Gavric (Stella Rossa) per Alberto Serra, Ruiu e Torbica. La squadra nostrana passa, quindi, ad un 4-4-2 molto offensivo, con il tandem Pedroni-Gagliano e due esterni di centrocampo molto offensivi come Biancu e Fini.

Pochi minuti dopo entra in campo per la Stella Rossa il 16 Santrac per Simonovic, sostituzione che fa da preludio al 3-0 serbo grazie a Sikanjic, che fulmina il portiere cagliaritano da pochi metri dopo un rimpallo all’interno dell’area di rigore del Cagliari.

Ennesime sostituzioni in campo: escono Acimovic, Gagliano e Biancu, dentro Tomic (14), Lopez (14) e Congiu (9), ma il risultato è ormai compromesso, con i ritmi partita diventati molto lenti e con un po’ più di spazio lasciato al nervosismo caratterizzato da qualche duro intervento.

Per infortunio Gavric deve lasciare il campo, e viene sostituito da Danicic (13), mentre nel Cagliari esce Landinetti per Floris Bruno (16).

Ultime sostituzioni in campo sono state Bacanovic (15) e Petrov (12) per Konatar e Gordic, con Danicic arretrato nel ruolo di terzino sinistro ed il subentrato che lo sostituisce tatticamente a centrocampo.

Il risultato finale è stato di 3-0 per la Stella Rossa di Belgrado, che si aggiudica il trofeo “Memorial A. Mariani-M. Pavone”.

 

Colgo l’occasione per ringraziare sentitamente la redazione di Footballscouting per avermi dato l’opportunità di dare il mio piccolo contributo nel portare la mia testimonianza di questo bellissimo Torneo, augurandomi che negli anni a venire si allarghi il numero delle squadre e che la sua fama diventi sempre più importante.

Felice di aver collaborato con voi.

 

Davor (People in Sport Italia)