La redazione di Football Scouting ha intervistato in esclusiva Ilario Pensosi, responsabile scouting del centro-Italia per il Vicenza.

Come è quando ha avuto inizio la tua carriera?
Studiavo da Urbino scienze motorie, corso di laurea triennale. Facevo l’istruttore di calcio, in una scuola calcio di Urbino e poi ho fatto il preparatore atletico. Li conobbi un agente FIFA che mi propose questo lavoro, totalmente sconosciuto. Poi mi sono incuriosito,studiato libri e letto riviste. Da passione si è poi tramutato in lavoro nel corso del tempo. Con l’aiuto dell’agente FIFA ho incominciato a conoscere tanti DS di società calcistiche, e diventai osservatore del Fano, poi dell’Ancona, del Parma fino ad oggi con il Vicenza.

Un’annata maledetta per il Vicenza, terminata con la retrocessione in Lega Pro. Colpa delle scelte di mercato o della situazione societaria?
Secondo me il Vicenza attuale paga gli avvenimenti e le conseguenze che lo hanno preceduto, che hanno mutato la storia di questa società. Quest’anno, nonostante difficoltà economiche e societarie, la rosa consentiva un campionato tranquillo. Nel calcio come nella vita ritengo opportuno non attribuire colpe a nessuno: quando concludi con una retrocessione, le responsabilità dipartono dalla società, staff tecnico, staff scouting, giocatori e così via.

Quale sarà il futuro del settore giovanile?
Il futuro del settore giovanile nel calcio dipende sempre dalle sorti della prima squadra. Nel caso specifico per il Vicenza calcio doveva essere un’annata di transizione per poi attuare una pianificazione a lungo termine in caso di permanenza in Serie B. Le linee guida del settore giovanile erano chiare con il ritorno di Piero Borella per lo scouting, e di Presicci come DS del settore giovanile, che avevano apportato modifiche importanti sia in campo tecnico, organizzativo, logistico e sopratutto dello scouting, delineando una strada tangibile nella selezione del talento. Con la retrocessione, come in ogni società di calcio, dimezzeranno il budget, virando sullo scouting territoriale e circostanziale.

Cosa pensi della nuova formula del Campionato Primavera?
Innalza la qualità e livello delle primavere, consente uno spessore tecnico-tattico e competitivo maggiore, con una probabilità preponderante di inserire elementi in prima squadra. Inoltre i giocatori che usciranno dalle Primavere, avranno più possibilità di debuttare già in campionati importanti, in quanto i talenti futuri saranno pronti per questo campionati. Comporta un’omogenizzazione del livello delle rose ,sopratutto per le società di serie B. Per quanto concerne il mio ambito, lo scouting diventa più ostico ma inebriante perché devi scovare il talento che in futuro ha prospettive già importanti. Dipende poi ovviamente per chi lavori e per quali obiettivi e con quale programmazione.

Quali calciatori del settore giovanile Vicenza sono pronti per il salto in squadre di livello superiore?
Matteo Anzolin, difensore centrale classe 2000 e Seck Ibrahima classe ’99 che ha il giusto mix di velocità, esplosività e tiro.