L’Italia Under 21, dopo la buona affermazione per 2-1 in Polonia, cade all’Olimpico, con lo stesso risultato, al cospetto della Spagna. Gli Azzurrini di Di Biagio non si comportano male, anzi, ma dietro concedono fin troppo spazio alle scorribande iberiche; davanti, invece, molte combinazioni azzeccate e molti tiri in porta, soprattutto nella ripresa, nonostante più volte sia mancato l’ultimo passaggio.

Rispetto al match con la Polonia, Di Biagio cambia tre elementi: Scuffet per Gollini tra i pali, Masina per Barreca come esterno basso mancino e Mandragora per Calabria sull’altra fascia, con l’ex Pescara spostato al centro e Ferrari dirottato a terzino. Gli Azzurrini partono bene e vanno vicini al gol in almeno due occasioni: la prima capita sui piedi di Berardi, che taglia fuori Castro e conclude di prima intenzione impegnando severamente Lopez; pochi minuti dopo, Ferrari apparecchia per Chiesa che, arrivando scoordinato sul pallone, non riesce ad indirizzare la sfera nello specchio di porta. L’ultimo quarto d’ora è tutto in favore della Roja, pericolosa sulle fasce ma senza impensierire Scuffet: il gol dello 0-1 è di Saul Niguez, che sfrutta una ribattuta centrale del portiere friulano per trafiggerlo in semi rovesciata. Pochi minuti dopo, il canterano del Real Madrid Borja Mayoral insacca da due passi: l’involontario assist è di Federico Chiesa, il cui colpo di testa rimette in gioco il numero 9 spagnolo che era oltre l’ultimo difensore. Prima del break, Saul Niguez sporca i guantoni di Scuffet con un bel mancino a giro.

Al rientro in campo, capitan Benassi si mangia il gol per ben due volte: prima con un colpo di testa sparato su Lopez, poi con una traversa sulla successiva ribattuta. E’ un fuoco di paglia, purtroppo: la Spagna ha il controllo del possesso e lo gestisce come meglio crede (la percentuale di fine partita è quasi impietosa), addormentando il match. Prima di rivedere uno sprazzo di Italia bisogna aspettare il 65′, quando Chiesa prova il destro dal limite, tuttavia ben neutralizzato a terra da Lopez; nel mezzo, la Spagna ha sfiorato il 3-0 con Asensio (palo) e con Williams (colpo di testa di poco fuori). Proprio quando sembrava che la partita fosse destinata al tramonto, l’Italia la riapre: Berardi entra in area sulla destra, crossa a memoria per il compagno Pellegrini, che mette potenza e precisione nel proprio colpo di testa; nulla da fare, stavolta, per Lopez. E’ l’episodio che rivitalizza gli Azzurrini: il finale è un continuo crescendo, ma il 2-2 non arriva, nonostante il buon impatto dei nuovi entrati, Di Francesco su tutti.

L’impegno con la Spagna ha messo a nudo pregi e difetti di questa Italia, che ha comunque meritato la sconfitta: come accaduto due anni fa, però, questa squadra può davvero trasformarsi nei momenti che contano.