di Marco Fanuli (promessedelcalcio.blogspot.it)

Ad insediare le posizioni play-off del Girone A del Campionato Primavera, quest’anno c’è anche la SPAL, una società – e un settore giovanile – che in pochi anni ha fatto registrare una crescita esponenziale dal punto di vista qualitativo, ma anche nei risultati.Mentre la Prima squadra si conferma tra le maggiori pretendenti per la promozione in A, la Primavera di mister Roberto Rossi è a ridosso delle prime posizioni, ma soprattutto ha messo in vetrina, nelle ultime 2 stagioni, qualche ragazzo davvero interessante. In passato abbiamo parlato della punta Leonardo Ubaldi e del mediano Shaka Mawuli. Ma le fortune della Primavera ferrarese passano anche dalla solidità difensiva e quindi, per forza di cose, anche dalle mani e dalla presenza del suo portiere Demba Thiam.

Classe 1998 e originario di Yeumbeul (Senegal), muove i suoi primi passi tra gli amatori del suo paese. Convinto delle proprie qualità e pieno di autostima, arriva in Italia (grazie all’appoggio di qualche familiare) in vacanza, ma con l’idea di giocarsi le proprie carte nel calcio che conta. Partecipa così al Torneo dei Rioni di Livorno, dove desta particolare interesse tanto da essere proposto (dal suo nuovo procuratore conosciuto in Italia) in sequenza a Empoli, Prato, Livorno e Tuttocuoio, senza però trovare conferma. Infine arriva l’occasione SPAL.

È il 2014 e il ragazzo è finalmente apprezzato da una società importante, ma non essendo ancora maggiorenne dovrà attendere un anno prima di essere tesserato. Con la Primavera ferrarese inizia a far ricredere chi in passato lo aveva scartato. Il fisico è impressionante (202 cm di altezza), ma anche i progressi tecnici fatti grazie al lavoro dei preparatori Andrea Brunello (Primavera) e Cristiano Scalabrelli (Prima squadra) sono stati più che soddisfacenti, tanto da meritare la convocazione di mister Semplici – in più di un’occasione – in Serie B.

Inutile dire che sulle palle alte e nella copertura dello specchio della porta ha pochissimi rivali. Manca ancora un po’ in “stile”, coordinazione e reazione, ma va detto che in questo caso le lunghe leve ne rallentano la maturazione. Quando il tempo sarà capace di colmare anche queste sue carenze, allora sì che il ragazzo potrà fare il salto di qualità, anche perché la voglia e la dedizione al lavoro, di certo non mancano.