Il nome di Paolo Mazza (1901-1981) è legato a doppio filo con Ferrara e con la sua amata Spal e lo stadio cittadino è dedicato proprio a lui.  Viene solitamente  ricordato come presidente della Spal ma in realtà Mazza ha rivestito anche ruoli di primo piano nel calcio nazionale e anche internazionale, dal momento che fu alla guida, con Giovanni Ferrari, della Nazionale in occasione dei Mondiali del Cile del ’62.

Ma andiamo per ordine. Paolo inizia una breve carriera da calciatore nella Portuense, squadra di Portomaggiore, in provincia di Ferrara, di cui dopo breve tempo diviene allenatore. Ma lo aspettava molto di più e nella stagione 1936/37  lo troviamo già sulla panchina della Spal.   Poi per breve tempo se ne allontana, per farvi infine ritorno e restarvi per tantissimi anni, seppur con ruoli diversi. Nel secondo  dopoguerra è inizialmente Direttore Sportivo della squadra ma già nel 1946 ne diviene presidente. Proprio in questo periodo comincia a scoprire talenti. In realtà lo scouting lo aveva nel sangue, ma da quest’epoca ebbe occasione di approcciarsi con il mondo del grande calcio, soprattutto con il ritorno della Spal  in Serie A, nel 1951. Ho parlato di ritorno se intendiamo la vecchia struttura del campionato di serie A mentre se invece facciamo riferimento alla competizione a girone unico questo era il primo anno in cui la squadra ferrarese militava nella massima serie.

In ogni caso Mazza intuisce subito che lo scouting è per forza di cose strettamente collegato al calciomercato, e si fa promotore di quest’ultimo a tal punto che ne è considerato in certo qual modo l’inventore, quantomeno nel senso attuale, mentre in precedenza era più che altro impostato a livello di singole trattative. In questo collaborò con Renato Dall’Ara, presidente del Bologna, e con Raimondo Lanza di Trabia, presidente del Palermo.  Nel frattempo Mazza scopre sempre più talenti, e basti in tal senso ricordare che nel 1958 la sua Spal fornì alla Nazionale italiana under-19 uno degli ultimi acquisti, quel Roberto Oltramari che segnò in finale l’unico, ma decisivo, goal contro l’Inghilterra, regalando agli azzurri la vittoria nel Campionato Europeo di categoria. Nel ’59 Mazza porta a Ferrara Oscar Massei, considerato in declino all’Inter, facendolo diventare da centravanti un fantastico regista. Poi arrivarono vari giocatori considerati ormai  sul viale del tramonto o in calo pauroso.

In ogni caso Paolo sfornò campioni come Armando Picchi, Carlo Novelli, Dell’Omodarme, Malatrasi, Albertino Bigon, “Eddy” Reja, Giovanni Improta, Fabio Capello, Bui. Nel ‘64 per la Spal ci fu una breve parentesi di B poi di nuovo in A, fino al’1967/68, per poi venire definitivamente retrocessa. Comunque anche nella fase non del tutto gloriosa sfornò talenti come Buriani, Delneri

Per concludere ricordiamo che con Mazza la Spal vinse un campionato Primavera, giunse quinta in Campionato di Serie A, perse per un soffio la Coppa Italia in finale contro il Napoli.