Ormai sono un ragazzo che, nella vita, ha visto tante partite di calcio, varie contestazioni e tanto altro. Ho sempre pensato che in Italia vige la regola del “se non vinci, non sei nessuno”. Bastano poche partite, condite da vittorie e tutto passa, anche la paura di “ammirare” un civile confronto tra tifosi e squadra. Ultimamente, però, nel nostro Paese si da la colpa ai tifosi troppo in fretta. Se piove è colpa dei tifosi, se c’è vento uguale, ma le responsabilità dei dirigenti appaiono sempre in quinta, sesta fila come un’automobile parcheggiata alle 13.30 in prossimità delle scuole cittadine. Si è persa l’abitudine di ammettere il proprio fallimento perchè, sempre secondo il parere di chi sta scrivendo, forse fa comodo così per non perdere il proprio posto di lavoro che, in questo momento difficile di crisi economica, è sempre meglio mantenere.

Le varie campagne acquisti errate non vengono mai menzionate da presidenti, direttori sportivi, semplici allenatori, in virtù di una colpa che, ripeto, deve essere divisa per buona parte tra i tifosi. I sostenitori delle squadre di calcio, almeno qui in Italia, sono criticabili fino a un certo punto, anche perché loro pagano profumatamente il biglietto dello stadio, assistono imperterriti alle partite sotto pioggia, neve e qualsiasi intemperia e si sobbarcano migliaia e migliaia di chilometri pur di assistere alla gara dei propri beniamini. Dunque è un loro diritto esprimere la propria opinione, sempre civilmente, altrimenti chiudiamo il mondo del calcio italiano e la domenica dedichiamoci ad altro.

E non mi venite a ricordare l’esempio dell’Inghilterra, dove la compagine si sostiene anche se è ultima in classifica. Nella nazione della Regina Elisabetta, la mentalità è diversa, non esiste il caro biglietti e quindi i problemi finanziari, in virtù dello stile di vita totalmente diverso ( la disoccupazione è ferma al 6,4%!) e poi c’è rispetto per tutti i sostenitori. Un pizzico di autocritica dagli addetti ai lavori del mondo pallonaro italiano non guasterebbe, ma ormai io ho perso le speranze. In fondo è sempre colpa dei tifosi, capro espiatorio sia per i risultati mancati che per violenze. E mi fermo qui…