econdo appuntamento della rubrica ‘Piccoli Grandi Talenti’, in collaborazione con La Gazzetta di Don Flaco (https://www.facebook.com/lagazzettadidonflaco/?fref=ts) e Fanta Calcio Mercato (https://www.facebook.com/FantaCalcioMercatoOfficial/?fref=ts).

Oggi è il turno di Pietro Pellegri, bomber del Genoa.

Sera del 22 Dicembre 2016. Torino-Genoa, Stadio Olimpico. Il giovanissimo Pietro lo sa molto bene: quel classico e abitudinario weekend di Serie A può assumere contorni fortemente storici. Ad un certo punto, mister Ivan Juric lo invita ad alzarsi dalla panchina: è ora di entrare in campo, è ora di esordire nel calcio dei grandi, quello che conta. Chissà quanti pensieri avranno attraversato la sua testa in quell’istante: tutti i gol nelle giovanili, i tanti sacrifici fatti, gli incoraggiamenti dei suoi cari, i paragoni pesanti. Tutto raccolto in un solo momento. Il quarto uomo alza la sua lavagnetta luminosa: fuori El General Thomas Rincon, e dentro il baby Pietro Pellegri, con il numero 64 sulle spalle. 15 anni e 280 giorni. Il più giovane di sempre ad esordire nella nostra Serie A insieme all’ex Roma, Atalanta, Inter e Napoli Amedeo Amadei. Gli applausi scroscianti dei tifosi, speranzosi di aver trovato un nuovo Enfant Prodige, hanno accompagnato ogni suo singolo minuto in campo contro il Toro. Eppure, la benedizione più importante è arrivata proprio qualche anno fa, da Enrico Preziosi in persona. Il presidente del Grifone ha definito Pellegri come Il Messi genoano. Accostamenti pesanti, potenzialmente pericolosi, che tuttavia fanno capire quanto i rossoblù puntino sulle capacità di questo giovane patrimonio del calcio italiano. Nato a Genova il 17 Gennaio del 2001, Pellegri è cresciuto nel quartiere di Pegli. È proprio lì che la sua carriera è iniziata, con la maglia della Pegliese. Eppure, gli scout del Genoa hanno impiegato davvero pochissimo tempo per scovarlo. A partire dai Giovanissimi Nazionali si intravedono immediatamente degli sprazzi del suo incredibile potenziale: dopo la vittoria nell’edizione italiana della Nike Cup, il Genoa si arrende nella finale di Manchester contro il club ghanese del Right to Dream. Pellegri si mette in grande spolvero, attirando su di sé le antenne di tanti top club, italiani ed europei. Nel preseason della scorsa stagione (15/16) Pellegri è stato aggregato prima all’Under-17 Lega Pro, e successivamente all’under-17 A e B, dove si è confrontato con avversari di due anni più grandi. Le convincenti prestazioni spingono Giampiero Gasperini ad aggregarlo alla prima squadra, dove prende il numero 64. Alla fine però, dopo 1 gol in 7 minuti contro il Casale, in un match amichevole, l’attuale tecnico dell’Atalanta non ha voluto tentare l’azzardo di lanciarlo all’ultima giornata di campionato, proprio contro gli orobici. Ad ogni modo, la responsabilità se l’è presa più che volentieri Ivan Juric, esonerato poche settimane fa dopo l’incredibile 5-0 subito all’Adriatico di Pescara, contro il rientrante Zdenek Zeman. In nazionale invece, l’esordio è arrivato con l’Under-15, nel Marzo del 2015. Attualmente Pellegri fa parte in pianta stabile dell’under-17, dopo aver ricevuto un’altra benedizione importante, quella del CT dell’under-16 Daniele Zoratto. Chissà che per lui, come successo per Gigio Donnarumma, non possa arrivare molto presto

Nueve puro dalla struttura fisica imponente, ottime capacità tecniche e grande senso del gol: ecco i principali cavalli di battaglia di Pietro Pellegri. Il ragazzo presenta tutte le tipiche caratteristiche della punta centrale, dal gioco di sponda fino a quello aereo. L’ottima struttura fisica gli permette di difendere il pallone spalle alla porta in modo assai semplice, mentre l’ottima base tecnica lo rende anche un pericoloso assist-man quando un compagno tenta l’inserimento senza palla dalle retrovie. Come detto dallo stesso Juric (“Non credo che sia ancora pronto per giocare in Serie A, gli servono ancora due anni almeno per poter giocare a questi livelli, ma crediamo che potrà essere una grande risorsa per questa società), l’aspetto sul quale Pellegri dovrà lavorare assiduamente sarà quello tattico, con la Serie A che rappresenta frequentemente un scoglio enorme per qualsiasi giovane talenti in erba. Caratterialmente viene descritto come un ragazzo tranquillo, predisposto al sacrificio e già discretamente maturo nonostante le giovanissima età. Tante squadre lo seguono: dalle big italiane (Juve, Inter, Milan e Roma) alle inglesi (United e Chelsea) oltre al PSG dello sceicco Nasser Al Khelaifi, che potrebbe tentare uno scippo fac-simile al caso Verratti. Però, è risaputo: Enrico Preziosi è un osso duro, e il Genoa resta una bottega molto cara. Seppur sia apparentemente predisposto al ruolo fisso di prima punta, Pellegri è comunque molto bravo a svariare su tutto il fronte offensivo, togliendo punti di riferimento ai difensori avversari e diventandolo per i compagni. In un 4-3-3 può comunque adattarsi al ruolo di ala destra, ma anche in un 4-4-2 o un 4-2-3-1 se la cava egregiamente anche da seconda punta.