Archiviato l’Europeo Under 21, torneo conclusosi in maniera leggermente beffarda nei modi (sonoro 3-0 subito dalla Spagna allenata da Albert Celades), solo qualcuno dei ragazzi della banda-Di Biagio che ha preso parte alla spedizione polacca farà parte del ciclo 2016-18 della massima rappresentativa giovanile azzurra. I nati dall’1 gennaio 1996 in avanti potranno, infatti, proseguire il proprio cammino col ct romano. Parliamo di 7/23 della rosa presente nei match giocatisi a Cracovia e Tychy. Tra loro Federico Chiesa, Lorenzo Pellegrini, Manuel Locatelli e Simone Scuffet, che potrebbe giocarsi il ruolo di titolare con l’amico e ex compagno d’avventure nell’Udinese Meret.

In tutto questo, però, Footballscouting.it vi propone anche un’analisi della posizione dei ragazzi classe ’94 e ’95, che non potranno più tornare a Coverciano come convocabili per le selezioni giovanili. La loro speranza, ovviamente, è quella di poter varcare i cancelli del Centro tecnico federale con i crismi di giocatori della Nazionale A, prima o poi.

Analizziamo, ruolo per ruolo, le loro prospettive, che giocoforza passeranno anche per la stagione 2017-18, visto che anche una singola annata può incidere parecchio per lo sviluppo e la formazione di un calciatore, specie quando si parla di giovani.

PORTIERI

Aldilà di Donnarumma, che merita un capitolo a sé stante essendo un classe 1999, la porta era stata difesa nelle gare di qualificazione da Alessio Cragno. Autore di un’annata di livello a Benevento, sarà ora chiamato a far bene anche in Serie A con il Cagliari, con cui aveva già fatto alcune presenze due stagioni fa nella massima serie. Un’occhiata potrebbe meritarla Pierluigi Gollini, che ha messo in mostra discrete cose nelle occasioni in cui ha dovuto sostituire Berisha nell’Atalanta. Il posto da titolare, però, è dell’albanese.

DIFENSORI

Rugani, Romagnoli e Caldara non possono che essere motivo di speranza per il futuro azzurro, ma giocatori di alto livello lo si diventa solo sul campo e non con i discorsi potenziali intrisi di “se e ma”. Il primo potrebbe pagare il fatto di non aver sempre spazio tra le fila della Juve, anche se quando è stato chiamato in causa non ha deluso in poche circostanze, specie nell’ultima stagione.
Romagnoli proverà a consacrarsi in un Milan dalle potenzialità importanti, mentre per il centrale svezzato dall’Atalanta questa stagione servirà a provare a confermare le ultime buonissime annate tra B e i nerazzurri, che hanno convinto addirittura la Juve a puntare su di lui per il futuro.

Di un livello meno importante sono certamente le prospettive Alex Ferrari e Davide Biraschi, che dovranno sgomitare parecchio per ottenere un posto da titolare nei rispettivi club. Riguardo ai terzini, ruolo privo di grandi interpreti da anni in Italia, si può puntare qualche fiche su un futuro di livello per Andrea Conti: dopo due anni di grigiore tra Lanciano ed Atalanta ha disputato un finale di stagione da 10, con il Milan che ha scelto di affidargli la corsia di destra. L’investimento per il suo cartellino è stato altissimo, ora starà al ragazzo lecchese giustificare e onorare questa spesa, senza ovviamente sentire troppe responsabilità in tal senso. Una cifra importante l’aveva offerta anche la Roma per Barreca, che al momento sembra destinato a restare al Torino. Il rischio, concreto, è quello di fare parecchia panchina alle spalle di Molinaro, che piace molto a Mihajlovic. Chi potrebbe avere l’opportunità di mettersi in mostra con costanza è Adam Masina, che rischia però di pagare una seconda parte di stagione negativa nel Bologna. Il preferito di Di Biagio era parso da tempo Barreca nel ruolo, ma certo il suo rendimento non ha fatto altro che incidere sulla sua mancata convocazione per l’Europeo.

CENTROCAMPISTI

Dopo un inizio col botto Roberto Gagliardini ha incontrato un’involuzione nelle sue prestazioni all’Inter, che dovranno dargli ulteriori stimoli a ripartire alla grande nella nuova Beneamata targata Spalletti. Per squadre con obiettivi meno prestigiosi lotteranno gli altri colleghi di ruolo. Benassi cercherà di proseguire nel suo percorso di crescita, che lo ha visto anche indossare la pesante fascia di capitano del Toro in alcune circostanze dell’anno passato, nell’ambito della sua seconda stagione di un certo livello. Dovranno invece rilanciarsi Alberto Grassi alla Spal e Danilo Cataldi al Benevento. Tra diverse panchine e qualche difficoltà di rendimento per il secondo, entrambi sperano che la stagione che verrà sarà più soddisfacente di quella conclusasi nelle scorse settimane.

TREQUARTISTI

Federico Bernardeschi ha preso la via di Torino dopo un anno tra luci e ombre, concluso comunque con un buon bottino di gol ed un buonissimo Europeo. Intorno a lui tanto entusiasmo, che dovrà però essere supportato da fatti concreti. In una squadra ed una piazza abituata a vincere non potrà permettersi di avere momenti bui come quelli avuti in alcune settimane del 2016-17. Non andrà in una big, a quanto pare, Domenico Berardi. Il fantasista di Cariati costa molto secondo Squinzi, che non ha bisogno di vendere i suoi gioielli. A lui il compito di provare a realizzare qualche gol in più, nella speranza di convincere qualcuno a puntare forte su di lui l’anno prossimo. Federico Di Francesco si presenta a Bologna ai nastri di partenza con la fama di peperino in grado di spaccare il match a gara in corso. Donadoni lo ha stimato molto sin dal primo giorno a Casteldebole e proverà a limare alcuni dettagli che si spera possano portare a far di lui un titolare dei rossoblù. Federico Ricci proverà anch’egli a compiere questo percorso, pur sapendo che i titolari dovrebbero essere Berardi e Politano. Chance in Serie A per Luca Garritano, che dopo una gran seconda parte di stagione a Cesena proverà a convincere Maran a dargli spazio. Il problema potrebbe essere il ruolo, visto che in Romagna aveva giocato da mezzala o da ala ed invece il tecnico veneto lo sta provando (con risultati ottimi) come trequartista.

ATTACCANTI

Andrea Petagna ha disputato una grande annata tra le fila dell’Atalanta, ma pare che Gasperini apprezzi tantissimo il neoarrivato Cornelius. Per il Pignatone potrebbe addirittura profilarsi aria di panchina, una grossa beffa se si pensa al fatto che è stato il centravanti di una delle migliori Atalanta della storia. Tra Europa League, Coppa Italia e campionato, nel caso quanto anticipato dovesse accadere, avrebbe comunque modo di provare a convincere il tecnico di Grugliasco a ridargli una maglia al centro dell’attacco.
Più indietro rispetto al ragazzo cresciuto nel Milan ci sono Rosseti e Monachello, anche se il primo non aveva demeritato completamente nella  sua esperienza svizzera al Lugano. La prossima tappa potrebbe essere Ascoli, per rilanciarsi definitivamente.