di Antonio Intini

Era la partita delle grandi occasioni: il Monopoli, ormai a secco di vittoria da un girone, aveva la grande possibilità, sfruttando i risultati favorevoli delle avversarie, di tirarsi fuori dalla rovente zona play-out mentre il Melfi avrebbe potuto abbandonare l’odiatissimo ultimo posto che vuol dire retrocessione diretta.

Ed invece rimarrà la partita dei grandi rimpianti per entrambe: per il Monopoli che, passato in vantaggio con un gran gol di Genchi, non ha saputo gestire e si è fatto raggiungere da un rocambolesco gol di Esposito e per il Melfi che, in superiorità numerica negli ultimi dieci minuti di gara sul punteggio di 1-1, non è riuscito a completare il delitto perfetto ribaltando il risultato.

ANALISI

Melfi più squadra, in grado di tenere il pallino del match per lunghi tratti apparsa rivitalizzata dal proprio tecnico, Aimo Diana, un paio di mesi fa tra i principali candidati alla sostituzione proprio di Zanin, tecnico del Monopoli, esonerato a Febbraio e richiamato nella scorsa settimana dopo la deludente parentesi Bucaro. Monopoli che invece ha giocato a fiammate, soprattutto nel secondo tempo, spinto da un pubblico tornato numeroso ma che troppo spesso si è fatto imporre il gioco dal Melfi sia pure senza correre grandi pericoli.

OCCHIO AL PERSONAGGIO: TIL MAVRETIC

Da sottolineare soprattutto la prestazione di Til Mavretic, calciatore sloveno del Monopoli, classe ’97. Entrato solo nel finale di match, ha fatto vedere ciò di cui è capace. In un Monopoli che negli ultimi tempi fa una gran fatica a concretizzare sembra essere proprio lui l’uomo in grado di accendere la lampadina. Trattasi di un ragazzo che parla con il pallone, e che può risultare dirompente se messo ad agire in libertà tra le linee e con la possibilità di svariare lungo tutta la trequarti.