di Massimiliano Palma

Nelle ultime settimane si stanno affermando sempre più, con maggiore forza, i giovani talenti del Malaga, addirittura il tecnico malagueño, Juande Ramos, ha dovuto far attenzione a non schierare in campo contemporanemente un numero eccessivo di ragazzini provenienti dall’Atlético Malagueño (la squadra B del Malaga) che ancora non avevano firmato un contratto da pro, per non violare le norme della Federazione Spagnola. Indubbiamente il giocatore che ha calamitato su di sé le maggiori attenzioni, è stato il velocissimo e brevilineo esterno destro (ma anche sinistro) offensivo Javier Ontiveros (1997), vero e proprio funambolo con la palla tra i piedi, autore già di un gol di pregevole fattura nel match di due settimane fa contro il Dep. La Coruña, un bolide dalla lunga distanza che si è insaccato all’incrocio dei pali. Sempre nel Malaga si è ritagliato il suo spazio (10 presenze per lui finora) il prestante centravanti di origini marocchine Youssef En-Nesyri (1997); punta abile nel gioco aereo che fa della forza fisica il suo principale punto forza, che può vantare già ben 4 presenze con la nazionale maggiore del suo Paese. L’ultimo della “covata” dei talentini “terribili” classe 1997, mandati in campo da Juande Ramos, è il difensore centrale Luis Muñoz, il meno utilizzato per ora, ma comunqe sempre aggregato alla prima squadra. L’ultimo “campioncino” malagueño ormai prossimo al debutto è “Kuki” Zalazar (1998), attaccante nato in Uruguay ma di passaporto spagnolo, figlio d’arte (il padre ha giocato da professionista in Spagna), da molti addetti ai lavori viene paragonato, per caratteristiche tecniche, fisiche e vena realizzativa, al bomber del Barcellona Luis Suarez.

Un’altra società che ha dato finora ampio spazio ai giovani calciatori è l’Osasuna del tecnico Joaquín Caparrós. I rossoblu non ci hanno pensato due volte nel “buttare nella mischia” il portiere Álvaro Fernández, classe 1998, che è attualmente il giocatore più giovane impiegato nella Liga, anche se per soli 44 minuti nella partita contro il Villareal. Un maggiore minutaggio lo hanno accumulato lo scattante terzino destro Aitor Buñuel (1998) e il centrale di centrocampo, anche lui di origini maghrebine, Antonio Otegui (1998). Sicuramente di un profilo tecnico superiore rispetto a questi ultimi è il terzino francese Theo Hernández (1997), fratello del più illustre difensore dell’Atlético de Madrid, Lucas; Theo oltre ad essere un nazionale Under 20 transalpino è stato utilizzato praticamente sempre da Mauricio Pellegrino, d’altronde le sue notevoli qualità fisiche, abbinate alle già citate doti tecnciche, ne fanno un giocatore completo, già pronto per squadre di un livello superiore.

Nel Celta Vigo è riuscito a mettere a segno la sua prima rete tra i professionisti il centrocampista offensivo classe 1997, Pape Diop, di chiare origini africane, il talento “gallego” ha però optato per la nazionale spagnola. Nella prima giornata della Liga ha disputato tutti i 90 minuti con la maglia dell’Eibar il longilineo mediano d’ordine Cristian Rivera (1997), l’ex Oviedo, purtroppo per lui, non è stato più impiegato dal tecnico Mendilibar.

L’Athletic Bilbao ha sempre schierato giovani talenti autoctoni, ma quest’anno il solo attaccante Asier Villalibre (1997) è riuscito a debuttare nella Liga anche se per soli 5 minuti, quanto basta per sfornare un assist nell’ultimo match contro l’Eibar.

Il Valencia, squadra dall’età media bassa, ha dato spazio, con due brevi comparsate in prima squadra, all’ala destra Rafael Mir (1997), giocatore determinante nelle diverse categorie giovanili delle club valenciano.

La cantera dell’Espanyol, nonostante la fortissima concorrenza del Barcellona, è storicamente una delle migliori di Spagna; spesso i migliori prodotti del vivaio vengono “scippati” dai cugini “blaugrana”, ma ogni tanto qualcuno riesce a resistere alle lusinghe dei dirigenti del Barça, arrivando anche a debuttare con la prima squadra biancoblu. E’ questo il caso di Oscar Melendo (1997), esterno offensivo dal fisico minuto, sempre schierato nell’undici titolare dal tecnico Quique Sánchez Flores, ma anche del terzino sinistro Aarón Caricol (1997). Un nome ormai noto agli esperti di calcio internazionale, nonostante la giovane età, è quello del basco Mikel Oyarzabal (1997), uno dei giocatori rivelazione della passata stagione; l’ala sinistra della Real Sociedad si sta confermando su ottimi livelli anche in quella attuale, ponendosi a livello qualitativo, sullo stesso livello del coetaneo Ontiveros del Malaga; i due sono probabilmente i migliori talenti iberici del momento.

Anche lo Sporting Gijón da due anni concede molto spazio ai giovani, in questa annata il tecnico Abelardo ha ridato fiducia a Jorge Meré (1997), il difensore seguito dalla Lazio durante la scorsa estate, che sta trovando un buon minutaggio anche in questa stagione, mostrando però solo a tratti tutte le sue qualità.

Il Granada (ex club della famiglia Pozzo), ha puntato fortemente sui giovani talenti stranieri: tra questi spicca sicuramente l’argentino Ezequiel Ponce (1997) arrivato in prestito dalla Roma e autore finora di un gol nella Liga, che ha trovato molto spazio all’inizio della stagione ma poi con l’avvento del nuovo tecnico Lucas Alcaraz è finito un po’ in secondo piano, venendo spesso lasciato in panchina. Diverso il discorso relativo all’altro giovane in prestito (dal Chelsea), il tecnico e reattivo trequartista francese Jeremie Boga (1997), che con il nuovo allenatore è riuscito comunque a mantenere un ottimo minutaggio, risultando spesso determinante grazie alla sua abilità nell’uno contro uno.

Il “piccolo” Leganés ha concesso 5 presenze nella massima divisione spagnola al terzino sinistro Adrián Marín (1997), in prestito dal Villarreal, di lui si parla un gran bene da anni, ha sempre fatto parte delle nazionali giovanili iberiche e può già vantare 30 presenze tra i professionisti, purtroppo è fermo attualmente a causa di un infortunio.

Naturalmente, si nota l’assenza dei giovani talenti dei grandi club iberici, per loro è più difficile debuttare tra i pro, vista la grande presenza di top player, ma comunque alcuni prospetti interessanti potrebbero trovare spazio nel proseguimento della stagione, tra questi possiamo citare: la punta Rafa Mújica (1998) e il regista Carles Aleñá (1998) del Barcellona, mentre nel Real Madrid vanno monitorati il paraguayano Sergio Díaz (1998), estrosa seconda punta dalla tecnica sopraffina ed il centrocampista incursore uruguayano Federico Valverde (1998), un giocatore che ricorda molto il primo Steven Gerrard.

 

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