Dopo la brutta partita di mercoledì 21 giugno contro la Repubblica Ceca, carente sia sul piano fisico, sia sul piano tattico, l’Italia di Luigi di Biagio ha offerto una solida prestazione contro la Germania. Il commissario tecnico ha abbandonato parzialmente il 4-3-3 delle ultime due partite, optando per un 4-4-2 d’attacco sicuramente più equilibrato. Manca dalla formazione titolare Andrea Petagna. Il bomber dell’Atalanta ha pagato i numerosi errori davanti la porta nella sfida contro la Repubblica Ceca, di cui, alcuni veramente clamorosi. Al suo posto entra in attacco Chiesa, figlio d’arte. Sicuramente la formazione azzurra ha cambiato mentalità nella partita contro i giovani teutonici. Finalmente, vuoi perché si trattava di una sfida classica molto sentita, vuoi per la voglia di riscatto della formazione uscita umiliata dai boemi, la formazione di Luigi di Biagio ha dimostrato solidità eccezionale e carattere. Queste elementi, uniti insieme, hanno compensato i pronostici negativi della vigilia, carichi di ansia e di conti matematici sulla possibile qualificazione. Da segnalare, nonostante l’imbattibilità, il periodo particolare di Gianluigi Donnarumma, poco lucido e in affanno, a tratti più preoccupato delle vicende personali ed extra-calcistiche e frastornato dalla bolla mediatica creatagli dalla stampa, che del calcio giocato. Bernarderschi, invece, ha mantenuto le attese dimostrandosi uomo chiave di valore e decisivo quando i compagni necessitavano del suo supporto. Solida prestazione da parte di Pellegrini che da il via all’azione del primo goal, rubando palla a Dahoud. Peccato per la rissa sfiorata a fine partita a causa degli animi troppo accesi.