Ai microfoni di TMW Radio, Arrigo Sacchi ha parlato delle difficoltà del calcio italiano:

“Io ricordo che esordii in quarta serie a Foligno, avevo preso un colpo e mi portarono fuori campo: mi stavano massaggiando e mi riempirono di sputi. Noi miglioriamo meno di quanto migliorino gli altri, ma miglioriamo. Oggi abbiamo in Serie A 6-7 allenatori che si sentono autori, più che gestori. Hanno messo al centro del progetto il gioco, pensando che serva a migliorare il singolo. I gestori pensano che sia il singolo a dare un senso al gioco.

ANEDDOTO SU BERLUSCONI. “Io, quando due anni fa consigliai a Berlusconi un allenatore gli dissi che mancavano idee. Se fai un film con una trama scadente e dei grandi attori non puoi pensare che diventi un cult. Gli feci l’esempio di Giovannona coscialunga: con la Jolie o De Niro diventerebbe un cult? No. Senza copione ci può essere solo improvvisazione”.