La redazione di FootballScouting ha intervistato in esclusiva Massimo Sammartino, terzino sinistro classe ’95 ex Roma e Pistoiese.

“Potrebbe andare meglio, ho avuto problemi prima di scegliere il mio nuovo procuratore” esordisce Sammartino. “Mi sono affidato a delle persone che credevo potessero aiutarmi e invece sono rimasto senza squadra. Dopo che sono andato via dalla Pistoiese, sono stato svincolato dalla Roma essendo in scadenza. Ho avuto l’interesse da una squadra di B che mi aveva proposto un biennale. Ho aspettato tanto la loro chiamata, nel frattempo mi ha chiamato il direttore sportivo della Reggina a cui ho dato il numero del mio procuratore. A Reggio sarei andato anche al minimo sindacale. Dopo aver parlato col direttore che mi aveva chiesto se mi stavo allenando, dopo due settimane in cui nessuno mi ha fatto sapere più nulla, compreso il mio ex procuratore, mi è stato detto che la Reggina non aveva più le condizioni economiche per tesserarmi. L’unico interesse concreto era questo, ma sono spariti tutti”.

Squadra di Serie B
“Il 4 settembre mi chiama il direttore della squadra di serie B dicendomi di andare ad allenarmi con loro, che mi avrebbero tesserato e mandato in prestito alla Casertana. Sono rimasto 2 mesi, fino al 4 novembre, in cui praticamente ho fatto la sagoma, mi sono adattato a tutto e alla fine mi ha detto che erano in troppi (31 calciatori) e che mi sarei allenato con loro fino a quando non avrei trovato squadra. Ho salutato tutti e sono tornato a casa e nel frattempo ho cambiato procedere. Il rammarico è che sono stati loro a contattarmi”.

Capitolo Casertana
“Ho parlato col direttore che mi aveva detto che tempo due giorni avrei firmato. Sono andato a Caserta, perché mi volevano conoscere. Due ore prima della partita col Bisceglie, sempre il direttore mi chiama per dirmi che martedì 19 avrei firmato e che mi avrebbe dato la conferma dell’orario dopo il match. Terminata la partita non si è fatto sentire nessuno, il giorno dopo ho provato a contattare la società ma, il direttore mi ha rifiutato la chiamata e il Team Manager mi disse che mi avrebbe fatto sapere… Ancora attendo una risposta”.

Esperienza alla Pistoiese
“Lo scorso anno ho avuto la fortuna di giocare tante partite, ho fatto 27 presenze. Mi sono trovato benissimo a Pistoia, una piazza calda ma senza troppe pressioni. Sono stato allenato da tre ottimi mister: Alvini, Remondina e Atzori. A quest’ultimo sono rimasto particolarmente legato, un professionista preparatissimo e una persona squisita. Merita di più di quanto raccolto. Ho trovato una società sana. Quest’anno hanno deciso di puntare su altri ragazzi. Se arrivasse una chiamata da Pistoia tornei subito, non ci penserei due volte”.

Dieci anni alla Roma
“Sono stato dieci anni alla Roma. Mi sono trovato bene con tutti ma in particolare con De Rossi, bravissimo ragazzo, aiuta i giovani e ti fa sentire uno di loro. Totti? Anche con lui ho avuto un buon rapporto…i consigli del Capitano erano preziosi. Il ricordo in assoluto più bello del periodo nella Roma è stata la convocazione in prima squadra da parte di Zeman, nel match di Coppa Italia. Conservo la maglia col mio nome stampato. La delusione più grande è stata la finale di Coppa Italia Primavera contro la Lazio, persa all’Olimpico. Rimanere alla Roma? Come ogni ragazzo che cresce tifando per quei colori sarebbe stato un sogno poter continuare ad indossare quella maglia. La società ha fatto altre scelte e va bene così”.

Roma di Di Francesco
“La forza della Roma di quest’anno è aver fatto gruppo e di questo va dato atto a Di Francesco. Ci sono delle individualità pazzesche ma quest’anno si nota come si sia creato un grande gruppo che può superare le varie difficoltà e puntare a grossi obiettivi. Ci tengo a fare i complimenti a Lorenzo Pellegrini, lui è bello del calcio. E’ un ragazzo d’oro che merita di stare tra i grandi”.

Regola Under/Over
“Sono delle regole che penalizzano i ragazzi di 22/23 ragazzi, sono ancora giovani ma vengono considerati “vecchi”.Prendo come esempio il mio caso: sono ancora un Under ma nonostante un discreta esperienza in Serie C, per un club non ho l’esperienza giusta. Si preferisce puntare sui valorizzati o su gente che ha 27/28 anni e liberano il posto per lui”.

Passaggio dalla Primavera alla Prima Squadra
“Passare dal Campionato Primavera al professionismo è difficile. Ti ritrovi a giocare con altri ritmi e a doverti inserire in un gruppo in cui c’è gente d’esperienza. La cosa più giusta da fare sarebbe inserire le squadre B, aiuterebbe a crescere tantissimo”.

Opportunità estero e Serie D
“Se arrivasse l’offerta giusta andrei all’estero ma deve essere un progetto serio. Mi piacerebbe provare un’esperienza in America anche se il mio obiettivo è rimanere in Italia. Il Campionato italiano, per me, rimane il più bello del mondo. Serie D? Dipende dal progetto e dalle prospettive. Nel mio ruolo, in Serie D, giocano tutti ragazzi Under ma, se arriva la proposta giusta, non direi di no”.