La redazione di FootballScouting ha intervistato in esclusiva Andrea Chiminazzo, Responsabile Scouting attività agonista del Settore Giovanile della SPAL.

Come è nata l’opportunità della SPAL?
Ho lavorato ad Empoli, con il Chievo Verona e infine con l’Atalanta per tre anni. La SPAL cercava una figura di questo tipo, io sono di Reggio Emilia e non sono così distante. I giocatori della zona li conosco tutti bene o male avendo lavorato per molti anni. Le due cose hanno collimato, ho parlato con il Responsabile tecnico del Settore Giovanile, Ruggero Ludergnani, che mi ha dato subito fiducia. Stiamo lavorando tanto. Ringrazio molto la società per l’opportunità che mi ha dato e anche Christian Papalato che mi ha proposto per un colloquio che poi è andato a buon fine.

Qual è il livello della Primavera?
Direi buono, sul settore giovanile la SPAL ci punta parecchio. Vogliono poi attingere dal settore giovanile per portarli in Prima squadra. La Primavera è prima in classifica, ha qualche ragazzo di prospettiva. Anche gli Allievi, Under 16 e Under 15 sono squadre che danno una base buona.

Giudizio sul Campionato Primavera?
La nuova formula ha una logica, ci sono possibilità diverse a livello di budget che fanno la differenza. La Juventus con Olivieri e Montaperto ha attinto dall’Empoli, altre squadre non avrebbero disponibilità economiche per farlo. La forbice è molto larga. Credo che questa divisione sia ben fatta, ci doveva essere una novità così. Si lotta per andare in Primavera 1.

Meglio un Campionato così o le seconde squadre?
Forse sarebbe meglio le seconda opzione. Io da piccolo giocavo con i più grandi e crescevo in maniera più rapida. È un motivo di crescita in più.

Destino dei Primavera: Prima squadra o Serie C/D e si è già vecchi a 22 anni. Perché?
Dipende dalla linea imposta dalle Federazioni. Se uno è bravo gioca, gli altri purtroppo devono lottare. I giovani di valore uno spazio lo trovano sempre. Un giocatore lo diventa uno ogni 30 mila.

Qual è il livello dello scouting in Italia?
Nel settore giovanile, lo scouting deve ancora venire fuori. Sono poche le realtà che alzano il budget per queste figure. A volte perdi persone abili magari a discapito del tempo che uno ha a disposizione. Ho formato un paio di ragazzi osservatori, guardiamo le schede insieme. Valutiamo cosa guardare, ecco serve la formazione degli esperti. Il Corso a Coverciano è molto utile però servirebbero anche continui aggiornamenti perché il calcio cambia e bisogna stare al passo.

Oltre a Pellegri, chi è il giovane che può esplodere in Serie A?
Io ho la mia idea: se l’Atalanta farà un campionato di vertice ma esordirà l’attaccante Traoré, si ritaglierà il suo spazio. Di giovani ce ne sono, Salcedo è un altro bel prospetto che ha il Genoa. Anche Scamacca è di prospettiva, molti possono saltare fuori. Secondo me, piano piano stiamo crescendo.

Perché l’Atalanta ha avuto un boom?
L’Atalanta è strutturata bene: Luca Silvani, Bonaccorso, Costanzi. L’idea è quella di lavorare sul lungo periodo, le figure importanti devono rimanere per tanto tempo. Introduci una metodologia di lavoro che ricorre in tutte le annate. E anche l’investimento è importante. L’Atalanta ha preso 7 2003 tra i più bravi in circolazione come Grassi della Fiorentina e De Nipoti dall’Udinese. Tra qualche anno ti troverai i nuovi Bastoni, Melegoni e Capone. La loro continuità è il loro forte: trovano la figura giusta e ci credono. Non era facile susseguire a Favini ma Costanzi non lo sta facendo rimpiangere.