Negli ultimi giorni sono riapparsi sui giornali, in particolare sulle pagine di Tuttosport, due nomi che erano passati quasi inosservati nel mercato della Juventus: Marcelo Djalo e Nicolas Hidalgo Garcia, calciatori semisconosciuti prelevati dalla squadra B del Granada e poi lasciati in prestito in Spagna per questa stagione. Chi ha letto del tesseramento dei due ragazzi avrà sicuramente pensato che la squadra bianconera, scovati due potenziali talenti sconosciuti, potesse averli tesserati nella speranza che almeno uno di loro potesse rivelarsi un buon investimento futuro. Ma non è esattamente così, e a spiegarcelo è stato il giornalista Graziano Campi, su ObiettivoJuve.it. 

I due, infatti, non sono stati acquistati per pochi spiccioli dalla squadra di Pozzo, ma sono stati pagati rispettivamente un milione, il primo, e due milioni, il secondo. E pare proprio che il loro curriculum non giustifichi questo esborso: il ventenne Marcelo Djalo, difensore centrale, infatti, la scorsa stagione ha disputato solo sei partite nella seconda squadra del Granada, in Segunda Division B (la nostra Lega Pro); non ha fatto meglio Hidalgo, centrocampista ventiduenne, che vanta appena 7 presenze nella medesima squadra.

Allora che senso hanno queste operazioni? Allargando il raggio dell’indagine, Campi si sofferma sull’affare Isla, che la Juve ha riscattato per la cifra di 4,5 milioni dall’Udinese (sempre di proprietà dei Pozzo), inferiore ai quasi nove pagati per la prima metà. Ebbene è da credere che in effetti questo sconto non è verificato nei fatti: se sommiamo i soldi spesi per i due calciatori spagnoli al riscatto della metà di Pasquato (1,5 milioni), anch’egli poco meritevole, dopo una mediocre stagione a Padova) di un esborso comunque significativo, vediamo che ci sono altri 4,5 milioni versati alla famiglia Pozzo senza apparenti ragioni tecniche.

E’ probabile che questa intricata operazione sia servita alla Juve ad alleggerire il peso economico del giocatore cileno, anche alla luce di un rischio di una futura minusvalenza (la società bianconera, in seguito, ha infatti ceduto Isla al QPR solo in prestito, proprio per evitare effetti negativi sul bilancio societario), mentre l’Udinese, in questo modo, ha potuto ricevere comunque tutta la cifra stabilita, nonostante le prestazioni abbastanza scadenti di Isla in bianconero.